Bologna

Era stato proclamato lo stato di agitazione per il reddito duramente colpito dal blocco del contratto nazionale,  i tagli del piano di risanamento, il periodo di Covid, e ora ulteriormente minato dall’inflazione e dai costi energetici e reso ancor più complicato dalle non previste ricadute economiche collegate  al trasloco per i prossimi quattro anni in Fiera

In mancanza ancora di un confronto di merito e fattivo su l’organizzazione del servizio e del lavoro, l’applicazione del CCNL di settore, la continuità operativa e la distribuzione degli organici, la definizione di progetti di inclusione sociale, la formazione e la sicurezza sui luoghi di lavoro, e non troveremo riscontro da parte della Rti, siamo pronti ad avviare percorsi di mobilitazione.

In assenza di riscontri positivi saranno inevitabili azioni di protesta forti e visibili.

«Come Uil Emilia Romagna abbiamo chiesto alla politica, a tutti i partiti e a tutte le amministrazioni emiliano-romagnole, di approvare un ordine del giorno che impegni i Comuni a intervenire sulle multi-utility affinché destinino, almeno, una parte degli extra profitti alle famiglie strozzate dalle bollette»