La viabilità a Bologna imbocca la strada della svolta green facendo spazio a bici e monopattini e il sindacato avverte: senza un equilibrio con gli altri sistemi di trasporto saranno guai per i cittadini. «E a settembre, quando riapriranno le scuole, e si avrà un maggiore ritorno alla normalità, con cittadini che riprenderanno a usare l’auto per andare al lavoro, rischiamo il caos».
L’avvertimento è della Uil che, con Cgil e Cisl, ha incontrato e avvisato l’assessore comunale alla Mobilità, Claudio Mazzanti. «Non siamo contrari ad un passaggio alla mobilità green, ma va fatto con cognizione di causa», dice Roberto Rinaldi (Uil) facendo l’esempio del restringimento della carreggiata di via Stalingrado. Lì ci sarà un marciapiede per i pedoni e un’area ‘preferenziale’ per il transito delle bici, «ma con gli autobus che devono convivere con il resto dei mezzi su quell’asse, come la mettiamo?».
La svolta e i piani green dell’amministrazione «guardano a un futuro fra 10 anni, ma non stiamo pensando a settembre – continua il sindacalista- se le cose restano cosi’ non saremo in grado per allora di gestire il traffico». Per questo, il sindacato insiste molto sull’avvio di un tavolo comunale con i rappresentanti dei lavoratori dei trasporti (e quindi, autisti di bus e taxisti) e con i mobility manager delle aziende. E, a quanto pare, la cosa si farà. Ma questo non scaccia le preoccupazioni della Uil.
Il punto dolente è l’enfasi sulle due ruote. «I piani pensano solo alle bici: restringimenti di carreggiate, ciclabili … Certo, con gli incentivi per le bici e i monopattini ed è chiaro che questa mobilità diventa sempre più importante. Il problema è che va connessa agli altri tipi di mezzi a disposizione dei cittadini, senza armonizzare i sistemi di trasporto a 360 gradi avremo problemi», insiste Rinaldi.
Se si dà più spazio alle biciclette, domanda la Uil, che effetto avrà la velocità commerciale dei bus? E il parere di chi li guida è stato chiesto rispetto alla riduzione dello spazio in strada per i mezzi a motore?
«Siamo tornati all’impostazione che fu dell’ex assessore Colombo (nello scorso mandato, ndr) – dice Rinaldi – una grande attenzione solo alle due ruote; e, come allora, si è partiti senza coinvolgere le maestranze dei trasporti. Ma noi- dice Rinaldi– ricordiamo bene i problemi e le difficoltà: fittoni abbattuti, preferenziali dove non andavano bene, ciclabili in punti che non erano il massimo … Se adesso si ricomincia senza sentire chi lavora nella mobilità e la conosce bene, avremo problemi reali e disagi».
Inoltre, secondo la Uil, si progetta un riassetto pro mobilità sostenibile senza «l’integrazione con le grandi opere infrastrutturali in programma. Ha senso disegnare una ciclabile dove poi sono previsti i cantieri del tram?», domanda Rinaldi. E ‘incongruenze’ la Uil le ravvisa anche nella mancanza di progetti per collegare aeroporto, autostazione e stazione ferroviaria con la ‘nuova’ (o futura) mobilità cittadina.
«E il Passante che fine ha fatto?», domanda Rinaldi. Altro tema da portare al tavolo con il Comune è il destino del People mover su cui la Uil chiede «un’operazione verità che spieghi chiaramente perché non parte». Ora perché al Marconi non si vola quasi, ma si teme ci siano altri problemi tecnici sottotraccia.
«I tecnici spieghino perché è fermo – dice Rinaldi – Non vorremo che questa attuale accellerazione solo sulle bici fosse per motivi elettorali. Non abbiamo pregiudiziali, però vorremmo accompagnare processi che si avviano per evitare problemi ai cittadini perche’ manca una visione complessiva del sistema della mobilità».
(Fonte: Agenzia Dire)