Dichiarazione congiunta delle segreterie di Bologna di Fp Cgil, Fp Cgil Imola, CislFp Amb, Fisascat Cisl Amb; Uil Fpl su servizi educativi
In questi giorni leggiamo tantissimi proclami e annunci da parte di gestori privati e pubblici rispetto alla presunta e immediata ripartenza dei servizi educativi in presenza.
Pur conprendendo bene la necessità di dover dare risposta alle famiglie in una fase di ripresa delle attività lavorative, continuamo a leggere, nella maggior parte dei casi, annunci più che reali possibilità.
Vogliamo pertanto ricordare che, ad oggi, la legge prevede la sospensione delle attività educative, a partire da quelle destinate all’infanzia, vista la fase di emergenza epidemiologica che attraversiamo e l’incertezza per il futuro.
Come rappresentanti dei lavoratori riteniamo che la ripresa dei servizi destinati all’infanzia e l’attivazione dei centri estivi può passare solo attraverso precise indicazioni del governo e di conseguenza attraverso le linee guida che saranno definite al tavolo regionale e presso la città metropolitana.
In questa “corsa all’apertura” a volte rischiamo di dimenticarci un elemento importante e fondamentale non solo per gli operatori del settore, ma anche per le stesse famiglie: l’attenzione alle misure di sicurezza più efficaci per garantire lavoratori e utenza.
In questi mesi abbiamo denunciato con forza le iniziative improvvisate di chi proponeva interventi educativi domiciliari e baby-sitter in un contesto di assenza completa di protocolli sulla sicurezza.
Lunedì inoltre è stato convocato dalla città metropolitana il tavolo metropolitano Sicurezza – con l’Attivazione della Commissione 9^ dedicata proprio al Terzo settore, servizi educativi e socio-sanitari, dove come organizzazioni sindacali ribadiremo che la “corsa all’apertura” non serve a nessuno, riteniamo invece utile e proficuo concentrarsi sui temi della sicurezza, in attesa dei provvedimentio governativi, con particolare riferimento alla compatibilità tra dispositivi di protezione e le necessità educative che tali devono essere e non possono certo sostituire il necessario sostegno, anche economico, alle famiglie e alla genitorialità in questo momento complicato».