Dichiarazione del segretario generale Uil Emilia Romagna e Bologna, Giuliano Zignani su arresti ‘ndrangheta a Bologna
Che l’Emilia Romagna sia ormai una terra in cui le organizzazioni criminali allignano è più che assodato. Lo dimostra il processo Aemilia e lo dimostrano gli arresti di cui ogni settimana apprendiamo notizia. Di tutto questo il plauso va al lavoro instancabile dei magistrati e delle forze dell’ordine.
Gli ennesimi arresti di ‘ndranghetisti non sono più un campanello di allarme, ma un allarme vero e proprio. Vero l’Emilia Romagna ha gli anticorpi per reagire: le sue radici sono robuste e sane. Tuttavia, non basta più. Occorre fare un passo ulteriore sia in termini di maggiori risorse (dalle forze dell’ordine alla magistratura) sia di messa in campo di meccanismi normativi più stringenti tali da scongiurare le infiltrazioni criminali.
‘Segui i piccioli’ diceva un grandissimo magistrato. E i piccioli in Emilia Romagna sono tanti e hanno forme differenti. Sono il caporalato, lo sfruttamento dei lavoratori, gli appalti e i sub appalti, le cooperative spurie, il nero e l’evasione fiscale. Le denunce che ci arrivano dai lavoratori, spesso, hanno dell’incredibile.
Occorre, quindi un colpo d’ala con un pieno patto per la legalità che coinvolga tutti: dalle parti sociali alle associazioni di categorie alle Istituzioni».