Dichiarazione congiunta di Salvatore Bianco (Fp Cgil); Stefania Scaletti (Cisl Fp); Roberta Campagnoli (Uilpa ER) su sciopero dei lavoratori dell’Amministrazione giudiziaria
In occasione dello sciopero nazionale del personale dell’Amministrazione Giudiziaria proclamato da Fp Cgil, Cisl Fp e UilPa, venerdì 28 giugno, a Bologna, in piazza Roosevelt, davanti alla Prefettura, si terrà un presidio dei lavoratori, dalle 9 alle 12, con volantinaggio. Sono oltre 600, tra uffici giudicanti e uffici requirenti (Corte d’Appello, UNEP, Procura della Repubblica, Procura Generale,Tribunale, Giudice di Pace, Tribunale di Sorveglianza, Tribunale per i Minorenni tra gli altri) i lavoratori del territorio bolognese coinvolti nella mobilitazione.
Abbiamo proclamato lo sciopero dei dipendenti della Giustizia perché la situazione è drammatica. In primo piano c’è la grave situazione della carenza degli organici: rispetto ai numeri di personale di anni fa abbiamo, a Bologna, come altrove, una scopertura di personale che va dal 30% al 50% in alcuni istituti, senza contare che i prossimi pensionamenti aggraveranno ulteriormente la situazione attuale. Infatti, se già ci sono ora gravissime carenze di personale, da una comunicazione ufficiale del Ministero al Parlamento, nel triennio 2019/2021 ci saranno, a livello nazionale, 10.685 pensionamenti, di questi 7.158 solo nel 2019. Nella sostanza in molti di questi distretti il personale in servizio risulterà più che dimezzato nel 2021. Il personale in servizio è anziano, demotivato e pagato meno di tutti gli altri lavoratori pubblici. E’ a serio rischio l’apertura degli uffici giudiziari.
Questo Ministero non ha tenuto conto dei reali fabbisogni dell’erogazione dei servizi giustizia dal momento in cui ci sono stati importanti cambiamenti, sia per l’introduzione dei procedimenti informatici che per l’aumento delle cause e delle attività giudiziarie. I dipendenti si ritrovano così ad avere carichi di lavoro altissimi, visto che le pratiche giudiziarie si lavorano sia informaticamente che per cartaceo, e che, per poter rispondere ai cittadini, si fanno le udienze pure in orari serali, tante volte senza nessun riconoscimento di straordinario. A ciò si aggiunge la carenza degli spazi , spesso non proprio salubri, la mancata riqualificazione professionale del personale e, cosa ancora più grave, il mancato rispetto di accordi e impegni già sottoscritti per effettuare progressioni giuridiche nelle aree e progressioni tra le aree, (impoverimento degli organici), la mancata stabilizzazione dei precari, il mancato rifinanziamento del FUA, questi sono i tratti distintivi di una situazione generata da decenni di politiche di tagli ai bilanci e al costo del lavoro.
Abbiamo chiesto più volte al Ministro della Giustizia Bonafede di agire su due piani: un piano di assunzioni e la valorizzazione del personale in servizio (attraverso il rispetto degli accordi presi nel 2017 che prevedono progressioni giuridiche ed economiche per tutto il personale) ma nulla è stato fatto. E’ una questione che interessa tutti non ci sono solo i diritti sacrosanti dei lavoratori ma la funzionalità stessa di uno dei servizi più importanti dello Stato. Per questo venerdì 28 giugno sarà sciopero».