Dichiarazione del segretario generale Uil Emilia Romagna e Bologna, Giuliano Zignani su taglio fondi editoria
Tra le mille storture, incongruenze ed errori contenuti nel Dpef, una è di particolare allarme. Per le case editrici che includono anche le cooperative che editano organi di informazione, il Dpef prevede uno stanziamento di 52,5 milioni di euro che nel 2019 verrà dimezzato e nel 2020, azzerato.
E’ inaccettabile. La stampa non si tocca. La stessa Costituzione, all’articolo 21, lo afferma in modo chiaro e netto. Sulla libertà di stampa e dei giornalisti si sono versati fiumi di inchiostro. E anche sulle conseguenze, subite dal nostro Paese, quando i giornalisti sono stati imbavagliati o minacciati di essere zittiti. I giornalisti fanno solo il loro mestiere: scrivere notizie senza manipolazione alcuna.
Volutamente non mi voglio soffermare su questo aspetto per quanto dirimente sia. Voglio, invece, spostare l’accento sulla dimensione economica. Tagliare risorse pubbliche alle case editrici che editano testate (di per sé un’aberrazione visto che molti di questi giornali cosiddetti locali sono la voce dei territori) comporta conseguenze occupazionali. E’ evidente che non avendo questa fonte di finanziamento e dati i costi sostenuti, si andrà verso il licenziamento dei giornalisti e la chiusura delle testate. O nei casi migliori, per sopravvivere, le testate faranno ricorso a collaboratori esterni sottopagandoli.
E’ inaccettabile. Ribadisco non solo per il voler zittire la stampa, ma anche per il ricorso ai licenziamenti e al via libera al precariato».