All’unanimità e alla presenza del segretario generale Carmelo Barbagallo, Giuliano Zignani viene rieletto segretario generale della Uil Emilia Romagna. A ri-affidargli l’incarico per il prossimo quadriennio, i 214 delegati usciti dalla tornata elettorale che ha visto 145 congressi e il coinvolgimento di quasi 15mila tra delegati e iscritti.
In segreteria entrano anche il segretario provinciale di Rimini, Giuseppina Morolli, il segretario provinciale di Ravenna, Riberto Neri, il segretario provinciale di Ferrara, Massimo Zanirato e il segretario provinciale di Forlì che ricoprirà il ruolo di Tesoriere, Luigi Foschi. In segreteria entra anche Roberto Rinaldi con incarico organizzativo. (Foto: Gianni Schicchi)
«Ringrazio di cuore tutti coloro che mi hanno dato oggi, ma anche in passato, la loro fiducia. Ringrazio anche tutti coloro che, in questa lunga tornata congressuale, si sono impegnati sia candidandosi sia in ruolo organizzativi», commenta il segretario generale Uil Emilia Romagna e Bologna, Giuliano Zignani appena rieletto.
«In questi quattro anni – prosegue -, la Uil è molto cambiata grazie al lavoro di tutti e soprattutto del nostro segretario generale Carmelo Barbagallo. Come sindacato siamo cresciuti, superando i 125mila iscritti. Un aumento che, per noi, ha un duplice significato: da un lato è il riconoscimento che il nostro impegno viene premiato dalla fiducia dei lavoratori; dall’altro che c’è un concreto bisogno di sindacato che tuteli i diritti dei lavoratori. Con un mondo produttivo sempre più frammentato e in costante evoluzione, i diritti di chi lavora sono sempre più compressi, per non dire azzerati. Pensiamo solo al tema della sicurezza. Senza parlare poi di ciò che l’industria 4.0 comporta: una trasformazione epocale che va governata anche grazie ad un sindacato forte.
Come pure vanno governate le prossime sfide che riguardano la nostra regione: dall’aggiornamento del Patto per il Lavoro alla costruzione di un’alleanza a sostegno dei nostri giovani. Come pure la necessità di far partire, con un urgenza, le opere infrastrutturali di cui l’Emilia Romagna ha bisogno, ad esempio solo per citarne alcune, la Cispadana, la Ferrara Mare, il Passante di Bologna, il rinnovamento del porto di Ravenna, la pedemontana Campogalliano-Sassuolo, l’adeguamento della E45, la metropolitana di Costa e l’Ospedale nuovo di Piacenza. Senza naturalmente dimenticare che, ancora oggi, manca un vero sistema aeroportuale.
Ultimo, ma non per questo meno importante, il tema connesso alla legalità che, per noi, non è un costo, bensì un investimento con evidenti ricadute socio-economiche. Legalità intesa come una lotta costante alla presenza delle organizzazioni criminali e anche come risorse per incrementare la sicurezza sui posti di lavoro».