Nel corso dell’XI congresso della Uil Pensionati Emila Romagna, Rosanna Benazzi è stata confermata, per il terzo mandato, alla guida del sindacato regionale dei pensionati. L’elezione all’unanimità è avvenuta alla presenza del segretario generale Uil Emilia Romagna e Bologna, Giuliano Zignani, e del segretario generale della Uil Pensionati, Romano Bellissima che, con il suo intervento, ha concluso i lavori.
«Stiamo assistendo ad un vuoto di rappresentanza delle fasce più deboli della società, la Uil Pensionati – osserva il segretario generale Uil Pensionati dell’Emilia Romagna e Bologna, Rosanna Benazzi -. Per questo è quanto mai necessario che il nostro sindacato sia sempre più portatore degli interessi di questi cittadini. La denatalità sta impoverendo il paese di risorse giovanili che sono il futuro di una società. Le famiglie sono chiamate a farsi carico dei giovani, delle giovani coppie e degli anziani. Se vogliamo arginare, in modo efficace, questo fenomeno dobbiamo mettere in campo progetti pluriennali che, da una parte, realizzano servizi e strutture a sostegno della genitorialità e, dall’altra, creino le condizioni per istituzione di un Fondo per la non autosufficienza nazionale. Un fondo che sia opportunamente finanziato e che abbia requisiti omogenei in tutte le regioni».
Quanto all’Emilia Romagna dove un simile fondo esiste già, «esso va comunque incrementato in termini di risorse e integrato con un ampliamento della gamma dei servizi sociosanitari previsti al fine di tenere conto delle proiezioni sui tassi di invecchiamento della regione».
Con questo congresso, la Uil Pensionati dell’Emilia Romagna «si appresta a realizzare un nuovo progetto organizzativo, avviando una fase di sperimentazione che porterà alla realizzazione di 16 nuove strutture sul territorio (Stu) al posto delle 10 provinciali. Questo allo scopo di potenziare e meglio radicare la propria presenza sul territorio».
Guardando al livello nazionale, Benazzi auspica che «si debba proseguire sulla strada intrapresa con il Governo Gentiloni passando alla “Fase 3” così da perseguire sia l’equilibrio previdenziale sia il recupero del potete di acquisto delle pensioni mortificate in questi anni. Inoltre, sarà indispensabile arrivare a stabilire una divisione netta fra assistenza e previdenza in modo da mettere a tacere tutti quelli che periodicamente si scagliano contro il sistema previdenziale». Del resto, «gli anziani, in questi anni sono stati il vero welfare nazionale supportando figli e nipoti nei momenti di crisi. Gli anziani sono cittadini a pieno titolo e lo dimostrano ogni giorno con il loro impegno nelle famiglie, nel volontariato, nella società civile».
Un pensiero è andato anche ai «troppi casi di maltrattamenti perpetrati ai danni degli anziani nelle strutture di accoglienza. Questo deve richiamare tutti gli organi di controllo ad una maggiore e più frequente vigilanza sia nelle strutture pubbliche che in quelle private profit o no profit. Usare violenza verso chi è incapace di difendersi è un segno di inciviltà ed è impensabile che questi fatti emergano solo con indagini di polizia. Ciò significa che le maglie dei controlli non sono né efficaci, né efficienti».
Infine, «senza farsi condizionare dai fatti di cronaca, è indubbio che dal basso giunge una forte domanda di sicurezza. Le iniziative anti truffe organizzate in collaborazione con le forze dell’ordine sono una modalità efficace per studiare insieme momenti di conoscenza e di difesa. Se si coinvolgono i cittadini sui problemi la comunità è in grado di sviluppare anticorpi alla paura. Infine, la vivibilità delle città passa anche attraverso l’abbattimento delle barriere architettoniche, la lotta al degrado e l’inciviltà verso gli altri, specie se sono i più deboli, verso l’ambiente ed il bene comune».