Dichiarazione congiunta della segretaria generale Uil pensionati Emilia Romagna, Rosanna Benazzi su perequazione pensioni
«Non esistono pensionati di serie A e di serie B: per questo la Uil Pensionati ha avviato alcune cause pilota nei confronti dell’Inps contro l’aumento inadeguato e insufficiente della perequazione automatica, calcolato con taglio, nel 2023. Beninteso tutto è normato da leggi (a partire dalla legge 197 del 2022 che metteva nel mirino le pensioni superiori a quattro volte il minimo). Leggi, però, ingiuste e inique.
Tale atto in sé, per noi della Uil Pensionati, è in contrasto con i principi richiamati anche dalla Corte costituzionale. La perequazione automatica delle pensioni deve, infatti, garantire il valore reale della pensione rispetto all’erosione inflazionistica. Bloccando la perequazione o attuandola decurtata, per le pensioni superiori a quattro volte il minimo, il Governo sta provocando un danno che ha, come primo effetto, la perdita del potere d’acquisto.
Un danno che si va a sommare a quelli pregressi (giusto per citare un esempio, il Governo Monti). Dove i vari Governi sono sempre partiti dal presupposto che i pensionati fossero dei bancomat da cui attingere risorse per tappare falle create altrove.
Dai pensionati o meglio dai loro portafogli, sono stati prelevati, in modo forzoso, risorse finalizzate, appunto, a far fronte alle tante troppe emergenze finanziarie pubblica. Come se i pensionati, con redditi mensili lordi di 2.101 euro (le famose quattro volte il minimo) e che per oltre 40 anni hanno pagato in modo regolare e onesto tasse e contributi, fossero da spennare. Quando, invece, sono cittadini da rispettare per aver dato un contributo attivo alla crescita delle loro comunità, quindi dell’intero Paese.
Ecco perché per la Uil Pensionati non esistono pensionati o meglio cittadini di serie A o di serie B, ma persone che vanno tutelate».