Dichiarazione conginta delle segreterie di Slc Cgil; Fistel Cisl e Uilcom sulla RAi
Le Organizzazioni Sindacali Slc Cgil; Fistel Cisl e Uilcom Uil unitamente alla rsu della Sede Regionale RAI dell’Emilia Romagna, rinnovano la propria disponibilità ad un incontro con la Direzione Aziendale per individuare insieme le opportune soluzioni ai problemi sollevati:
- stabilizzazione del personale attualmente in distacco presso la Sede di Bologna;
- riconoscimenti professionali e gestionali dei colleghi tecnici, impiegati e specializzati della Sede;
- pensionamenti e prospettive di sviluppo della Sede;
- possibili collaborazioni con Enti ed Istituzioni locali.
A questi quattro temi se ne aggiunge un quinto, e riguarda l’intenzione dell’Azienda di accentrare su Napoli e Torino l’attività di digitalizzazione delle teche regionali; attività che attualmente si sta svolgendo anche presso la nostra Sede, e che comporterà, in prospettiva, una ulteriore riduzione di organico.
E’ l’ennesima dimostrazione di una Rai che ignora volutamente le sedi regionali e le opportunità di sviluppo che queste possono avere.
I lavoratori Rai di Bologna da anni sollecitano un ruolo diverso della Sede Regionale, ruolo che sia coerente con ciò che rappresentano Bologna e l’Emilia Romagna nello scenario nazionale.
Dobbiamo purtroppo constatare che in tutti questi anni l’unica risposta che Viale Mazzini è riuscita a dare è stato il ridimensionamento della Sede Bolognese, riducendo l‘organico non giornalistico dalle 123 unità del 1998 agli attuali 65; una riduzione del 45% che ha comportato la chiusura di reparti con accentramento delle attività nei centri di produzione di Roma e Milano. Singolare che a livello nazionale l’organico RAI sia rimasto stabile intorno alle 12.000 unità nonostante le forti trasformazioni tecnologiche.
I lavoratori di Bologna rifiutano questa logica di accentramento, anche perché l’Emilia Romagna continua ad essere, dopo Lazio e Lombardia, la Regione che fornisce il maggior numero di servizi/contributi a reti e testate nazionali; per non parlare delle molteplici eccellenze che il nostro territorio offre e che spesso vengono ignorate (ultime il progetto del Tecnopolo e il nuovo Centro Meteorologico Internazionale).
Le Organizzazioni Sindacali e la Rsu si rendono disponibili ad un confronto serio con la Direzione Aziendale, preannunciando sin d’ora che se il silenzio continuerà ci sarà una seconda iniziativa di lotta per
Venerdì 3 febbraio seconda azione di lotta con sciopero di un’ora nell’ultima ora di lavoro per ogni turno.