Tra il 2020 e il 31 agosto di quest’anno 174 mila lavoratori di oltre 9.400 imprese dell’Emilia-Romagna hanno partecipato a corsi formativi finanziati da Fondimpresa, Fondo interprofessionale per la formazione continua costituito da Confindustria e CGIL CISL e UIL che consente di utilizzare le risorse dello 0,30% del monte salari tramite due strumenti: gli Avvisi nazionali e il Conto Formazione di ogni azienda.
Le imprese dell’Emilia-Romagna aderenti a Fondimpresa, il maggiore tra i Fondi interprofessionali, sono circa 12.600, con quasi mezzo milione di occupati. Tra il 2020 e il 31 agosto 2022 i piani formativi presentati dalle imprese emiliano-romagnole hanno consentito di realizzare oltre 2,3 milioni di ore di formazione per un valore complessivo di oltre 93 milioni di euro.
Sono alcuni dei dati illustrati in occasione dell’incontro “La formazione in Emilia-Romagna tra presente e futuro” organizzato oggi a Bologna da Orione, Organismo bilaterale per la formazione costituito da Confindustria e CGIL, CISL e UIL dell’Emilia-Romagna.
Si evidenzia una grande vivacità delle piccole imprese: il 53% delle imprese che hanno organizzato corsi di formazione con Fondimpresa ha meno di 50 dipendenti. Il 91% dei lavoratori esprime soddisfazione sull’utilità della formazione e sulla trasferibilità nell’attività lavorativa delle conoscenze apprese.
La fase di forte trasformazione che le imprese stanno vivendo, a partire dalle innovazioni necessarie per perseguire gli obiettivi di digitalizzazione e sostenibilità, ha subìto un’ulteriore accelerazione a causa della pandemia e, più recentemente, dell’importante incremento dei costi dell’energia e delle materie prime.
In questo scenario le imprese sono impegnate a rafforzare le competenze digitali indispensabili per ottimizzare i processi e sviluppare il modello di business. Le nuove competenze tecnico-specialistiche riguardano tecnologie robotiche, Big Data e Analytics, Internet of Things, in linea con il Piano Impresa 4.0.
Le competenze trasversali e soft skills − leadership, problem solving, team working − sono sempre molto richieste ed emergono, soprattutto dopo la pandemia, nuove esigenze formative legate all’organizzazione aziendale e allo sviluppo dello smart working, nonché all’acquisizione di soft skills sulla gestione di una situazione incerta e di una organizzazione del lavoro sempre più flessibile, ad esempio la formazione su stress lavoro correlato e benessere lavorativo. Inoltre, l’urgenza di reagire sul piano organizzativo ha messo in luce la necessità di competenze manageriali e di coordinamento per una gestione flessibile delle attività aziendali.
L’incontro è stato introdotto da Daniele Botti e Roberto Rinaldi, rispettivamente Presidente e Vicepresidente di Orione, che hanno illustrato l’andamento di Fondimpresa in Emilia-Romagna e i risultati rilevati nell’ambito delle attività di monitoraggio realizzate.
A seguire è stata avviata una riflessione, affidata ai Segretari regionali di CGIL, CISL e UIL e al Delegato di Confindustria Emilia-Romagna per il Capitale Umano, circa le sfide da affrontare nel campo della formazione per dare risposte adeguate ai fabbisogni di competenze del territorio, anche grazie all’azione sinergica delle programmazioni di Fondimpresa, FSE+ e PNRR.
L’incertezza e la flessibilità continuano a caratterizzare il mondo del lavoro che non solo non ha ‘assorbito’ i contraccolpi della pandemia, ma ora si trova a fronteggiare l’instabilità internazionale − osserva il Segretario confederale UIL Emilia-Romagna Massimo Zanirato − . Soprattutto da parte delle pmi, rileviamo l’esigenza di un’offerta formativa “costruita su misura” allo scopo di agganciare le sfide tecnologiche che si prospettano. Digitalizzazione, informatica e transizione sono le chiavi di volta per un mercato del lavoro che ancora oggi, purtroppo, offre poche opportunità stabili, in particolare per donne e giovani. Ecco perché occorre individuare nuove proposte formative affinché le persone trovino un’occupazione specializzata in settori strategici come quelli del terziario, della logistica, dell’edilizia e dell’agroalimentare. Questo tenuto conto della sicurezza sul lavoro che, per noi, è prioritaria. Con i fondi del Pnrr, governativi e regionali, la nostra comunità si gioca una chance importante del suo futuro».