Dichiarazione congiunta delle segreterie di Fp Cgil Bologna; Cisl Fp Area Metropolitana Bolognese e Uil Fpl Bo su Asp CIttà di Bologna
Nella giornata di oggi, 19 settembre 2022, le sigle territoriali di categoria degli enti locali di Cgil Cisl e Uil hanno inviato comunicazione agli enti preposti relativa alla volontà di indire lo stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori di Asp Città di Bologna.
La motivazione dell’iniziativa è da ricercarsi nella complessa situazione aziendale che si è venuta a determinare negli ultimi tempi in Asp.
Fra i tanti problemi evidenziati da lavoratrici e lavoratori ci sono, di certo, importanti problematiche di organico, legate all’incapacità di trattenere in organico – da parte dell’azienda – il personale con profili sociosanitari e assistenziali, e il conseguente ricorso alla somministrazione e a situazioni gestionali sotto organico, con ovvio decremento della qualità del lavoro e del servizio offerto. Inoltre, manca chiarezza circa le prospettive stesse dell’Azienda, a cui è necessario dare di contro stabilità dopo diversi cambi di Direzione Generale nell’ultimo periodo. Occorre poi chiarezza da parte dell’Azienda e, soprattutto, da parte del Comune di Bologna, sulle prospettive relative ai servizi riconducibili alla Coesione sociale (che complessivamente coinvolgono a vario titolo circa un quarto del personale di ASP) e alla loro destinazione ultima. Sempre relativamente alle prospettive, è tuttora da evidenziare la crisi ormai pluriennale nella quale si dibatte la gestione del Patrimonio aziendale, il cui corretto utilizzo dovrebbe essere la base del funzionamento di ASP.
Situazioni, almeno la prima, presenti in altre strutture analoghe ma aggravate da situazioni di cattiva organizzazione che le organizzazioni sindacali hanno ribadito più volte negli ultimi anni.
Tra le altre cose, le organizzazioni sindacali credono che non sia più rimandabile un ragionamento di carattere strategico tempo in prospettiva sul sistema delle Asp nel loro complesso.
Per quanto riguarda Bologna, non è più rimandabile neppure un confronto con chi rappresenta di fatto la proprietà dell’azienda, ovvero il Comune.