Dichiarazione congiunta delle segreterie di Cgil-Cisl-Uil Emilia Romagna e Sunia-Sicet-Uniat Emilia Romagna su casa
Da anni nel nostro Paese si è consolidata una difficoltà di un numero crescente di famiglie, per lo più lavoratori e lavoratrici, pensionate e pensionati, che non riescono a pagare regolarmente l’affitto o il mutuo.
Oramai parliamo di centinaia di migliaia di nuclei colpiti dagli effetti della crisi economico-finanziaria, poi dalla pandemia ed infine dalla speculazione sulla fornitura di prodotti base per la produzione di energia ancora prima dell’aggressione all’Ucraina, che ha prodotto una crescita dei costi della casa.
Mentre i redditi da lavoro e da pensione hanno perso potere di acquisto, gli affitti seguono l’andamento economico inflazionistico e sono cresciuti in modo esponenziale i costi delle forniture energetiche per la casa.
In questo quadro serviva intervenire con una erogazione dei contributi per l’affitto in tempi rapidi. La nostra regione ha investito, anche grazie alla nostra iniziativa, risorse aggiuntive a quelle nazionali, che comunque si sono dimostrate insufficienti già nel 2021, anno in cui più di 50.000 famiglie emiliano romagnole avevano i requisiti per ricevere un contributo ma le risorse messe a disposizione si sono dimostrate inadeguate ad evadere tutte le graduatorie.
Per queste famiglie la situazione economica e reddituale non è mutata nel 2022, come abbiamo sottolineato con la mobilitazione nei mesi di febbraio e marzo, conclusa con il presidio al Ministero delle Infrastrutture. La legge finanziaria 2022 ha stanziato risorse insufficienti, integrate in questi giorni con ulteriori 100 milioni.
Siamo arrivati quasi a fine maggio e l’assenza dei criteri nazionali per il riconoscimento del contributo affitto 2022 e il conseguente riparto delle risorse da parte del Ministero in favore delle Regioni, stanno impedendo l’avvio dell’iter burocratico di raccolta delle domande da parte dei Comuni e la redazione delle conseguenti graduatorie per erogare le risorse entro l’estate, evitando così una crescita di morosità incolpevoli che finiscono per aumentare i contenziosi che portano allo sfratto.
Da settimane gli uffici di Sunia, Sicet e Uniat stanno ricevendo chiamate di cittadini che lamentano difficoltà e chiedono aiuto. Da parte nostra abbiamo sollecitato le segreterie nazionali a riprendere una mobilitazione affinché il Ministero provveda a recuperare il colpevole ritardo nella definizione e pubblicazione dei provvedimenti amministra untivi. Contemporaneamente sollecitiamo i sindaci, anche attraverso l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, a fare una pressione in tale direzione.