Appello di Cgil-Cisl-UIl Emilia-Romagna ai parlamentari per misure a favore dei malati di mesotelioma da amianto nel Fondo Vittime Amianto
I dati epidemiologici forniti dal Cor-Renam dell’Emilia Romagna certificano che l’insorgenza di mesoteliomi direttamente riconducibili all’esposizione alle fibre di amianto si sono attestati negli ultimi 10 anni su una media di 148 casi/anno. Di questi almeno il 30% non sono riconducibili a motivi professionali.
Resta quindi alta la casistica di persone esposte all’amianto colpite da Mesotelioma che non possono accedere alla tutela Inail^.
Dal 2015 è stata introdotta nella gestione del Fondo Vittime Amianto la prestazione una tantum di 5.600 € in via sperimentale per i malati di Mesotelioma non Professionali.
Nella primavera 2020 un emendamento al decreto “Milleproroghe”, sollecitato da CGIL-CISL-UIL e dal mondo delle Associazioni delle Vittime Amianto, ha innalzato la prestazione a 10.000 €.
Purtroppo la normativa scadrà al 31 dicembre 2020 penalizzando tutti coloro che si ammaleranno di Mesotelioma dal 1° gennaio 2021.
E’ quindi indispensabile e urgente provvedere ad introdurre una norma nell’ambito della Legge di Stabilità che permetta il proseguimento dell’accesso alla prestazione alle vittime non professionali anche negli anni a venire.
La misura può essere a carico dei residui di gestione del Fondo Vittime Amianto, quindi senza costi aggiuntivi di spesa pubblica.
Viceversa per produrre una stabilizzazione delle prestazioni, è necessario provvedere alla ripresa della contribuzione (sospesa provvisoriamente dal 2018) da parte delle imprese che hanno prodotto l’esposizione ad amianto.
Rivolgiamo pertanto un pressante appello ai parlamentari della Repubblica, al Governo ed alle forze politiche affinché sia data risposta a questo diritto.
La misura è altresì necessaria per poter affrontare con la calma e la discussione necessaria, una riforma complessiva in senso universalistico del Fondo Vittime Amianto, anche a partire dalle proposte avanzate a livello nazionale da CGIL-CISL-UIL e dalle Associazioni delle Vittime Amianto. I tempi sono stretti, è quindi urgente una risposta positiva del parlamento.