Dichiarazione congiunta delle segreterie di Filcams Cgil Bologna, Fisascat Cisl Amb, Uiltucs ER, Fp Cgil Bologna, Cisl Fpl Amb, Uil ER e Bologna su lavoratori part time ciclico
Si è tenuta in data odierna la commissione consiliare avente come oggetto l’analisi della situazione dei lavoratori con contratto part time ciclico verticale.
La riunione si è svolta su sollecitazione delle lavoratrici e dei lavoratori Camst impiegati in fiera e delle scriventi OO.SS. che da molti anni tentano di aprire un confronto e di portare all’attenzione delle parti istituzionali le condizioni normative, salariali e contributive che interessano una platea di diverse migliaia di lavoratrici e lavoratori in tutta Italia e di molte centinaia nel solo territorio bolognese.
Le OO.SS. hanno illustrato le caratteristiche e le problematiche inerenti tale tipologia contrattuale evidenziando come il problema si manifesta in diversi settori, quale quello della fiera, della refezione scolastica, e della cooperazione sociale ed hanno sollecitato le istituzioni ad intraprendere un percorso congiunto che possa dare una risposta celere e concreta ai lavoratori (quali la creazione di un bando regionale che possa attribuire ai lavoratori interessati da una sospensione contrattuale e particolarmente colpiti dagli effetti economici della pandemia un contributo economico, attingendo le risorse dal Fondo Sociale Europeo) oltre a sottolineare l’impellente necessità di un adeguamento normativo a tutela dei salari e dei diritti di queste lavoratrici e di questi lavoratori.
Le condizioni di queste persone, caratterizzate spesso da redditi molto bassi sono drammaticamente peggiorate quest’anno a causa dell’impoverimento dei redditi per l’applicazione degli ammortizzatori sociali, dei ritardi nei pagamenti degli stessi, dell’impossibilità dei lavoratori di trovare un impiego sostitutivo nei periodi di sospensione e/o di poter lavorare più ore durante i periodi di lavoro ordinari.
E’ stato inoltre evidenziato come tale tipologia contrattuale sia penalizzante sia da un punto di vista contributivo che nel ricorso agli ammortizzatori sociali, sia ordinari che con causale Covid (quali, per esempio, il Reddito di Emergenza che è precluso ai part time ciclici verticali).
Alla riunione erano presenti anche l’assessore Lombardo e la consigliera Montera che hanno sostenuto le istanze dei lavoratori e delle OO.SS ed hanno ribadito la necessità di un adeguamento normativo che permetta la maturazione dei contributi ai fini pensionistici ricordando come diverse sentenze della Corte di Giustizia Europea e della Corte di Cassazione abbiano condannato l’istituto previdenziale, obbligandolo ad un ricalcolo dell’anzianità contributiva per i lavoratori con part time ciclico verticale che hanno mosso causa in tal senso.
D’altro canto il vice-direttore della sede Inps di Bologna dottor Speranzoni e l’avvocata Lezzi, in rappresentanza dell’Inps hanno ribadito che l’ Ente deve agìre nel rispetto delle norme in vigore e delle gerarchie Istituzionali ragion per cui non può assumere decisioni sul territorio in autonomia.
In ultimo sia le OO.SS che altri interlocutori tra cui l’assessore Lombardo, la consigliera Montera, e la consigliera Lembi hanno evidenziato che i settori coinvolti sono caratterizzati da una massiccia presenza di manodopera femminile, che da decenni vive le discriminazioni di cui sopra e che a causa delle conseguenze drammatiche nell’attuale stato di emergenza, rischiano, da una parte di essere l’ultimo baluardo di un welfare pubblico che non garantisce risposte universali, dall’altro di essere le vittime di una crisi di mercato che travolge tutte le fragilità dimenticate e mai risolte.
Per questi motivi le OO.SS ritengono doveroso continuare a proporre questi temi in tutte le sedi ove ciò sia possibile, con l’auspicio che il tavolo istituzionale oggi avviato possa produrre soluzioni concrete per le lavoratrici ed i lavoratori coinvolti.