Dichiarazione del segretario generale Uil Emilia Romagna, Giuliano Zignani su Dpcm e Patto per il Lavoro
Purtroppo si sta verificando ciò che come Uil, Cassandra inascoltata, avevamo preannunciato: la tenuta sociale del Paese è a grave rischio.
Quest’ultimo Dpcm mina nel profondo il nostro sistema economico e, temo, risolverà ben poco in termini di contenimento del contagio.
Le piccole, piccolissime e medie imprese sono azzoppate e queste aziende sono la nervatura del nostro sistema economico. E se sono azzoppate loro, lo sono anche i lavoratori e le loro famiglie.
Solo in Emilia Romagna, sono 25mila le imprese bloccate dal Dpcm. Che tradotto si concretizza in 500mila persone disoccupate.
Se Dpcm doveva essere, dovevano essere attivati, in modo contestuale, tutti gli strumenti necessari per sostenere imprese e lavoratori come, ad esempio, il prolungamento (ben oltre da quanto si ipotizza) della cassa integrazione.
Domani il Governo incontra le parti sociali e risposte urgenti devono esserci. In caso contrario la Uil proporrà l’avvio di un periodo di lotte nel Paese a difesa dei lavoratori
Se a livello nazionale, la situazione è molto critica, l’Emilia Romagna non sta certo meglio. A cominciare dalle 1.200 imprese i cui lavoratori, da aprile, non vedono la cassa integrazione. Solo a livello nazionale sono 150mila.
Ecco perché è quanto mai urgente che la Regione Emilia Romagna convochi i firmatari del Patto per il lavoro per mettere in campo tutti gli strumenti necessari per sostenere lavoratori e imprese. E, tenuto conto poi che il presidente della Regione lo è anche della Conferenza Stato-Regioni, si faccia portavoce delle nostre richieste».