Dichiarazione congiunta delle segreterie regionali di Filt Cgil – Fit Cisl – Uiltrasporti – Ugl Ferrovieri – Slm Fast – Orsa su appalti ferroviari
Nell’ambito della mobilitazione nazionale a tutela dei circa 10 mila lavoratori impiegati negli appalti ferroviari (circa 400 sono i lavoratori in Emilia-Romagna) per la tutela del lavoro e per chiedere in tempi certi e rapidi l’erogazione delle prestazioni di sostegno al reddito, si è tenuto oggi – mercoledì 08 luglio – su richiesta delle Segreterie Regionali di Filt Cgil – Fit Cisl – Uiltrasporti – Ugl Ferrovieri – Slm Fast – Orsa , un tavolo di confronto presso la Prefettura di Bologna sulla grave crisi del settore in Emilia-Romagna.
Le OO.SS. hanno evidenziato la strategicità del settore e di come le attività di pulizia e sanificazione dei luoghi di lavoro e dei mezzi di trasporto pubblico si siano rivelate centrali e indispensabili durante questi mesi di emergenza Covid-19. Nonostante ciò, l’impatto del lockdown sul settore degli Appalti Ferroviari, ha costretto la quasi totalità delle Società operanti in Emilia-Romagna a richiedere l’attivazione degli ammortizzatori sociali a causa della drastica riduzione dei servizi erogati dalle società Committenti facenti parte del Gruppo FSI.
A distanza di mesi, solo una piccola parte dei lavoratori del comparto ha ricevuto un sostegno al reddito anticipato dalla propria azienda, mentre la maggior parte è ancora in attesa della cassa integrazione da parte dell’ Inps che, ad oggi, non ha ancora provveduto ad erogare quanto dovuto.
La mancata erogazione della cassa integrazione rappresenta una inaccettabile ennesima beffa per i lavoratori coinvolti!
Le OO.SS. attraverso il Tavolo hanno quindi sollecitato le Istituzioni a sbloccare questa insostenibile situazione che va ad aggravare il contesto di un settore già colpito negli ultimi anni da problemi strutturali e atavici, con pesantissime ricadute sui lavoratori.
Come già denunciato da tempo e in più occasione, le Segreterie Regionali hanno descritto la gravità e gli effetti di un quadro caratterizzato da eccessiva frammentazione di lotti e gare di fatto al massimo ribasso.
La frammentazione del settore ha visto anche in Emilia-Romagna aumentare a dismisura il numero di società affidatarie dei servizi, molte delle quali, sempre più spesso, denunciando difficoltà finanziarie, erogano con ritardi reiterati nel tempo le retribuzioni dovute alle maestranze, venendo meno agli adempimenti dal CCNL e dalla legge.
Ritardo nel pagamento degli stipendi e mensilità ancora oggi non erogate, crisi del Consorzio Manital e della Soc. Coop. Mr. Job, ricorso sistematico ad ammortizzatori sociali (contratti di solidarietà) anche in epoca pre Covid-19, dumping e applicazione di CCNL differenti ai lavoratori per medesime attività di pulizia dei convogli ferroviari, indebita applicazione del “Lavoro intermittente”, strutture e locali in ambito ferroviario ad uso delle imprese appaltatrici fatiscenti, gravi situazioni di degrado e frequenti casi di aggressioni fisiche e verbali ai danni dei lavoratori in alcune stazioni: sono solo alcune delle gravi criticità osservate in Emilia-Romagna tra il 2019 e il 2020, con pesantissime ripercussioni soprattutto sui lavoratori.
Le Segreterie hanno ribadito, a conclusione del confronto, la necessità, soprattutto in questa fase storica, di un intervento serio e responsabile negli appalti ferroviari, anche e soprattutto da parte del Gruppo FSI, per porre fine a questa degenerazione di sistema, a tutela del mantenimento dei livelli occupazionali ed a garanzia della qualità della vita dei lavoratori coinvolti e delle loro famiglie, oltre che della qualità del servizio, proponendo alla Prefettura l’istituzione di un tavolo periodico di osservazione e verifica del settore in Emilia-Romagna che si riaggiornerà nel mese di settembre 2020».