Dichiarazione del segretario generale Uil Emilia Romagna, Marcello Borghetti su Cau
«Sui Cau si sfugge dal vero tema che è la riorganizzazione della medicina territoriale e dei medici di base viceversa si intaseranno sempre le strutture ospedaliere.
Rispetto ai Cau, nati senza un vero e proprio accordo regionale, ma più che altro dalla volontà politica del precedente assessore alla sanità, come Uil abbiamo sempre espresso forti dubbi ed evidenziato numerosi limiti di partenza.
La Uil Emilia Romagna ha più volte chiesto, negli anni scorsi, una discussione complessiva e non a compartimenti stagni sul futuro della sanità emilianoromagnola soprattutto alla luce del sotto finanziamento di lungo corso, realizzato dai governi di questi anni.
Purtroppo le nostre richieste sono state inascoltate da sinistra a destra passando per il centro, evidentemente il tema della sanità pubblica è utile solo quando c’è da dividere l’opinione pubblica e non come fondamentale valore unificante.
L’intuizione dei Cau potrebbe essere anche valida, ma andrebbe valutata nel contesto territoriale nel quale poi si dovrebbe calare, anche in ragione dei possibili problemi di dialogo fra pronto soccorso, Cau e punti di primo intervento, che hanno generato disagi fra operatori sanitari ed utenza. Il loro funzionamento è a macchia di leopardo, talvolta funzionale talvolta no.
Tutta la partita relativa ai Cau va ricondotta all’interno della più ampia questione della medicina territoriale smettendo di presentare questa iniziativa come funzionale allo svuotamento dei pronto soccorso.
Senza una operazione verità, sono una velina che nasconde dunque il grande problema della sanità territoriale e dei medici di base che devono avere più accessibilità, viceversa si intaseranno sempre le strutture ospedaliere.
Confidiamo che il nuovo assessore alla Sanità, Massimo Fabi e il nuovo Presidente della Regione Emilia Romagna, Michele de Pascale, partendo da un vero confronto con i sindacati confederali, promuovano una efficace funzionalità del Ps e delle strutture a supporto del Ps, qualunque sia il loro nome. Un obiettivo che, alla base peraltro, deve avere un effettivo incremento di organico e anche una valorizzazione economica a favore del personale, che ad oggi con le proposte irrisorie al tavolo per il rinnovo del CCNL della sanità, manca totalmente».
B