“Nella tarda mattinata di ieri, nella sala colloqui del carcere di Bologna, una donna è stata individuata dalla Polizia Penitenziaria mentre tentava di introdurre 40 grammi di cocaina da consegnare al figlio detenuto. Nei confronti della donna è scattato subito l’arresto”.
A darne notizia è il Segretario Nazionale della UIL PA Polizia Penitenziaria Domenico Maldarizzi: “Durante la quotidiana attività di controllo e monitoraggio delle persone che fanno ingresso in istituto per svolgere i colloqui con i propri familiari detenuti, gli esperti colleghi del Reparto Colloqui, rivolgevano la propria attenzione nei confronti di una signora che notavano avere comportamenti non consueti. I cinofili della Guardia di Finanza intervenuti, facevano immediatamente intervenire il cane che, con il suo fiuto infallibile, appena avvicinata la signora, segnalava al conduttore, con il tipico gesto del “raspare”, la presenza di sostanza stupefacente.
La signora, che risultava poi essere la madre di un soggetto detenuto alla “Rocco D’Amato”, veniva invitata a recarsi in una apposita stanza e lì sottoposta a perquisizione, all’esito della quale venivano rinvenuti circa 40 grammi di Hashish e cocaina.
L’operazione – continua Maldarizzi – non si è limitata alle mura della casa circondariale, ma, coordinata dall’Ufficio Comando dell’Istituto e con l’ausilio dei cinofili della Guardia di Finanza, si è estesa anche all’abitazione della donna arrestata, dove è stato rinvenuto un quantitativo ancora maggiore di droga (circa 120 gr.), verosimilmente destinato allo spaccio sempre all’interno dell’Istituto.
Un colpo importante che si somma alla silente attività che il reparto Bolognese sta conducendo grazie ad una grande sinergia degli uomini e delle donne della Polizia Penitenziaria al comando della Dott.sa Nudo – afferma il segretario nazionale della UIL PA Polizia Penitenziaria – e che ha condotto a molteplici rinvenimenti di sostanze stupefacenti e telefoni cellulari, il cui possesso in carcere costituisce reato.
I risultati che si stanno ottenendo sono più che soddisfacenti tanto da poter affermare che si stia percorrendo la strada giusta. In un sistema complesso, qual è il carcere, a vincere è sempre la squadra ed, ancora una volta, ha messo in risalto quanto sia importante la presenza dei cinofili in questo Servizio.
Ci aspettiamo e continueremo a sollecitare sia il nuovo Provveditore che il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria affinché – conclude Maldarizzi – anche l’Emilia Romagna si doti di un nucleo cinofili come tutte le altre regioni poiché risulta essere un servizio strategico nella lotta all’introduzione della droga»