Dichiarazione delle segreterie di Filcams-Cgil Bologna e Uiltrasporti ER su aeroporto Marconi
“Nell’aeroporto di Bologna, negli appalti delle pulizie, la dignità del lavoro viene calpestata ogni giorno.” Così cominciava il comunicato stampa del 30 aprile 2024 in occasione del presidio organizzato da Filcams-CGIL Bologna e UilTrasporti ER per protestare contro le tante irregolarità rilevate nell’appalto di pulimento assegnato a Pulitori & Affini. Niente, purtroppo, è cambiato: pertanto, mercoledì 30 ottobre saremo in presidio dalle ore 12 alle ore 14 davanti all’ingresso principale dell’aeroporto.
Ad aprile avevamo denunciato gravi rischi per la salute del personale, a causa dell’assenza di dispositivi di protezione (come ad esempio i guanti, necessari per la pulizia dei servizi igienici) e per l’usura di strumenti di lavoro (come i carrelli malfunzionanti che aggravano la fatica del trasporto delle merci) fino alla iniqua distribuzione di turni e mansioni, affidate a capiturno che adibivano sempre le stesse persone alle mansioni più gravose.
Ma l’operazione del contenimento dei costi a danno di lavoratrici e lavoratori, con redditi già di per sé contenuti, non finiva qui. In occasione dell’ultimo cambio di appalto veniva anche cancellato il diritto al buono pasto, da anni riconosciuto ai dipendenti.
Dopo più di 6 mesi, nonostante, proprio durante il presidio di aprile, ci fosse stato assicurato un percorso di confronto sulle nostre richieste, nulla è cambiato, se non per (finalmente) l’acquisto di guanti per la protezione dagli escrementi.
Piuttosto è vero il contrario, considerato che la visita di sorveglianza sanitaria non viene effettuata né ai neo assunti, né a dipendenti di più elevata anzianità, che attendono anche più di quattro anni per la verifica della compatibilità del loro stato di salute con le mansioni espletate.
Per non parlare dell’errata retribuzione delle ore di straordinario supplementare, ritenute indispensabili dall’azienda, che ha costretto i Sindacati a richiedere l’intervento dell’Ispettorato del lavoro.
L’azienda ha reiteratamente rinviato le risposte a quanto da noi richiesto, compreso quella di garantire un rimborso per le spese del tragitto casa lavoro o di parcheggio che ammontano a diverse centinaia di euro all’anno.
Tutto questo stride con la patina di benessere di un sito la cui importanza è definita “strategica per l’Area Centro Nord Italia”.
In un sito dalla più che ritrovata salute economica, si smarriscono i diritti di chi quella ricchezza la crea con le proprie mani.
Le lavoratrici ed i lavoratori però non si lasciano imbavagliare e sono di nuovo pronti a denunciare le loro sofferenze, e a reclamare la propria dignità, insieme a Filcams-Cgil e Uiltrasporti già a partire dal prossimo 30 ottobre con la convocazione di un ulteriore presidio dalle ore 12 alle ore 14 davanti all’ingresso principale dell’aeroporto.
Chiediamo solo che anche i nostri diritti possano volare!