Dichiarazione del segretario generale Uil Emilia Romagna, Marcello Borghetti su studentato via Gramsci a Bologna
«Abbiamo appreso dalla stampa che l’edificio ex Inps, sito a Bologna in via Gramsci, ed oggi in disuso, sarà oggetto di un’opera di recupero con efficientamento energetico e destinato a studentato.
L’edificio ospiterà 540 stanze: 139 doppie e 401 singole, per 679 posti in totale. Di questi, 526 saranno per gli studenti e 152 ad uso albergo per soggiorni brevi. La natura dell’intervento è senz’altro positiva. Tuttavia, solamente 52 posti letto (circa il 10% del totale) saranno a canone calmierato, ovvero, stando alle voci, a circa 380 euro al mese. A parere della Uil, il canone calmierato agisce su una quota troppo bassa di posti letto.
Ci chiediamo, peraltro, a quale importo si assegneranno gli altri posti letto a canone libero. La società di gestione del risparmio Kryalos, attraverso questi investimenti di natura anche sociale, deve sapere che la responsabilità che detiene quando commissiona lavori a Bologna, colpita da una grave crisi degli affitti, comporta una risposta che non può limitarsi a riconoscere una quota del solo 10% di affitti calmierati sul totale della disponibilità.
Per queste ragioni, anche all’Amministrazione Comunale di Bologna, con la quale siamo impegnati in un confronto sul piano per l’abitare, chiediamo chiarimenti e soprattutto di intervenire nell’ambito delle proprie prerogative, per estendere meccanismi di calmierazione dei canoni di locazione che si definiranno.
A livello nazionale la Uil per contrastare il caro affitti ribadisce la necessità di aumentare le detrazioni Irpef per gli studenti che pagano un affitto fuorisede, attualmente ferme a 2633, chiedendo inoltre che il Governo stanzi risorse aggiuntive per borse di studio e studentati pubblici.
Lo studio Uil sui canoni di locazione, evidenzia come nelle grandi città il canone di affitto sia doppio o in alcuni casi triplo rispetto ai 531 euro mensili di media nazionale. A Bologna, in zona semiperiferica, per una casa di 100mq si spende circa 1030 euro e l’incidenza sul reddito familiare supera ampiamente la soglia critica del 25-30%. E la dinamica dei prezzi è influenzata dall’eccesso di affitti brevi turistici, che impattano su carente disponibilità di alloggi per altri fini, finendo per creare speculazione nel valore degli affitti.
A parere della Uil serve una legge nazionale e/o regionale, per regolamentare il mercato delle locazioni, individuando punti di equilibrio fra locazioni a fine turistico e abitativo».