Dichiarazione UIlPA Polizia Penitenziaria su Ipm
«Un detenuto, di origine pugliese, da poco maggiorenne, associato all’Istituto Penale per Minorenni di Bologna, è riuscito a divincolarsi dall’esigua scorta ed è evaso nella tarda serata di ieri dall’ospedale Sant’Orsola dov’era stato condotto per accertamenti clinici a seguito di un’aggressione subita nella mattinata da parte di altri ristretti. Pare che tra qualche settimana avrebbe finito di scontare la pena, circostanza che certifica ulteriormente il fallimento totale del sistema penitenziario nel suo complesso», spiega Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
«Nonostante gli effetti del singolo episodio potrebbero non apparire e non essere gravissimi, atteso l’esiguo periodo di detenzione che il fuggiasco deve ancora scontare, considerata pure l’aggressione subita, esso conferma che le carceri, per adulti e minori, non assolvono a nessuna delle loro funzioni. Non rieducano, non interrompono i rapporti con l’esterno, non contengono e, per molti che continuano a gestire traffici e malaffare, non rispondono neppure a mere logiche retributive.
In sostanza, sono oggi inutili luoghi di sofferenza, generatori di morte e di crimini, in cui non si rispettano elementari diritti costituzionali e persino umani sia nei confronti di chi vi è ristretto sia verso chi vi lavora al servizio dello Stato e dal quale si sente tradito.
Apprezziamo, peraltro, l’impegno e la non comune apertura al dialogo del Capo del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, Antonio Sangermano, che abbiamo da ultimo incontrato solo martedì scorso, ma è di ogni evidenza che tutto ciò non sia sufficiente e che necessitano urgentissimi e massicci interventi della politica per restituire vivibilità, operatività e sicurezza alle carceri.
È indiscutibile che l’attuale Governo abbia ereditato un sistema penitenziario allo sfascio per almeno 25 anni di malagestione e abbandono, ma negli ultimi due anni la situazione è ulteriormente peggiorata come certificano tutti gli indicatori. È vertiginosamente aumentato il sovraffollamento, sono aumentati i suicidi fra i reclusi e fra gli agenti, sono più che raddoppiate le aggressioni alla Polizia penitenziaria, si sono moltiplicati disordini individuali e collettivi, sono incrementate le evasioni ed è diminuito il personale. Alle narrazioni propagandistiche, noi rispondiamo con l’asetticità dei numeri e siamo pronti a qualsiasi confronto anche pubblico.
Il clima è esplosivo, il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il Governo Meloni intervengano compiutamente con misure immediate per deflazionare la densità detentiva, garantire l’assistenza sanitaria e psichiatrica, potenziare concretamente gli organici della Polizia penitenziaria e riorganizzare l’intero apparato. Siamo davanti a un baratro».