Dichiarazione congiunta Flai Cgil-FAi Cisl e Uila Uil territorio Forlì Cesena su sciopero
Oggi, 1 luglio, sciopero indetto da FAI CISL – FLAI CGIL – UILA UIL dopo la rottura delle trattative con Agci-Agrital, Fedagripesca – Confcooperative e Legacoop-Agroalimentare per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro dei/delle dipendenti delle Cooperative e Consorzi.
I lavoratori e le lavoratrici del settore oggi hanno incrociato le braccia per l’interno turno e si sono ritrovati in presidio a Cesena sotto la sede di Confcooperative chiedendo a gran voce il rinnovo del contratto e un salario dignitoso, che tenga conto anche dell’aumento dell’inflazione e della riduzione del potere d’acquisto.
Alta partecipazione allo sciopero in tutte le grandi cooperative della provincia Forlì-Cesena, i numeri parlano chiaro: Amadori 100%, Apofruit 100%, Cafar Martini 100%, Agrintesa 90% Copra 100%, CAC 70%, Orogel 100%, Magema 100%, Caviro 80%, Cevico 80%.
Dati che non possono essere ignorati come hanno ricordato i Segretari Generali Lorenzo Biondi- FLAI CGIL, Roberto Cangini-FAI CISL e Alessandro Scarponi-UILA UIL Cesena e Alessandro Bandini-UILA UIL Forlì dal palco del presidio di questa mattina in Via dell’Arrigoni, davanti a 2.000 lavoratori e lavoratrici in sciopero, aggiungendo che nel colloquio odierno con Confcooperative i sindacati di categoria hanno ribadito l’urgenza di un aumento di stipendio per lavoratori e lavoratrici delle cooperative e consorzi agricoli perché «Il contratto ci spetta».
FAI CISL – FLAI CGIL – UILA UIL chiedono per i lavoratori e lavoratrici un aumento economico in questo rinnovo, senza se e senza ma; la richiesta d’aumento di 210 euro, contenuta nella piattaforma sindacale, ha l’obiettivo di salvaguardare la crescita dei salari per il prossimo quadriennio, recuperando anche la perdita del potere di acquisto delle retribuzioni fortemente eroso dall’infiammata inflattiva degli ultimi anni.
Anche i lavoratori e le lavoratrici delle cooperative e consorzi agricoli hanno diritto hanno diritto come successo nei rinnovi contrattuali degli altri settori agroindustriali, di vedere riconosciuta la loro dignità, l’impegno e il valore della loro professionalità, sempre più preziose per un settore che, soprattutto nell’ultimo anno, evidenzia una difficoltà nel reperire manodopera ed una dispersione delle professionalità.