Dichiarazione congiunta delle segreterie di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil su contratto industria alimentare
È stato siglato nella mattina di venerdì primo marzo a Roma il rinnovo del contratto nazionale dell’industria alimentare 2023-2027 tra Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e le associazioni delle imprese del settore.
Lo rendono noto i sindacati che, dopo quattro giorni di trattative non-stop e 7 mesi di negoziazione, hanno raggiunto un accordo sul quale esprimono piena soddisfazione per i risultati conseguiti in linea con gli obiettivi della piattaforma, soprattutto in materia di salario, welfare e contrasto alla precarietà.
Il nuovo accordo prevede per la parte economica un incremento di 280 euro mensili a regime per un montante complessivo che al termine dei 4 anni sarà pari a 10.236 euro. La prima tranche parte dal 1 dicembre 2023 con un aumento di 75 euro e già nei primi 14 mesi di applicazione contrattuale lavoratrici e lavoratori andranno a recuperare un importo di 170 euro, il 60% dell’aumento totale previsto. Per i casi di mancata contrattazione di secondo livello si aggiungono altri 15 euro mensili a quelli già previsti dalle precedenti intese (da 30 a 45 euro complessivi).
Viene migliorata la dotazione del welfare contrattuale, con un aumento di 4 euro per il fondo integrativo sanitario Fasa a garanzia di maggiori prestazioni.
Per il fondo di previdenza complementare Alifond il contributo a carico delle aziende arriva a 1,5% (+0,3%, equivalente a 6 euro); viene inoltre rafforzato il fondo a sostegno del congedo di maternità e paternità.
Importanti i risultati anche sulla riduzione dell’orario di lavoro, che nel settore alimentare non subiva modifiche, a livello nazionale, da 30 anni: a partire dal 1 gennaio 2026 coloro che sono impegnati in turnistiche a 18 o 21 turni settimanali avranno un aumento delle riduzioni orarie annue di 4 ore a cui si aggiungeranno altre 8 ore l’anno successivo (per un totale di 12 ore), mentre dal 1 gennaio 2027 l’aumento di 4 ore di riduzione oraria si applicherà a tutti i lavoratori e le lavoratrici anche non turnisti. C’è l’impegno inoltre a definire future intese a livello aziendale con le Rsu per ulteriori riduzioni dell’orario di lavoro, anche in caso di investimenti tecnologici che potrebbero impattare su produttività e occupazione.
Vengono aggiornati e migliorati gli articoli che disciplinano il governo del mercato del lavoro con maggiore contrasto alla precarietà attraverso il dimezzamento della percentuale complessiva di utilizzo del lavoro a termine e in somministrazione che non potrà superare la percentuale massima del 25% per sommatoria di contratti a termine, in somministrazione e in staff leasing.
Per i congedi parentali, sono aumentate le ore retribuite per l’inserimento al nido e scuola dell’infanzia e per l’accudimento intra-generazionale per i genitori anziani, nonché per donne vittima di violenza. In materia di pari opportunità è stato introdotto il paragrafo “Diversità e inclusione” che demanda sia alla contrattazione nazionale che a quella di secondo livello l’individuazione di soluzioni e all’Ente bilaterale di settore la promozione di analisi e buone pratiche.
Per rivisitare il sistema classificatorio le parti hanno convenuto di avviare i lavori della Commissione paritetica tecnica per l’aggiornamento delle declaratorie a partire dal 2024.
Rilevante anche l’implementazione degli strumenti per formazione, apprendistato e sicurezza.
Infine il contratto realizza la ricomposizione della rappresentanza nel comparto dell’industria alimentare dopo la mancata sottoscrizione del precedente contratto da parte di varie associazioni datoriali di settore che viene superata dalla nuova stipula dell’accordo.
“Siamo soddisfatti per la qualità contrattuale dell’accordo sottoscritto sia sul piano economico, che riteniamo rilevante, sia sul piano dei diritti e della qualità del lavoro – affermano all’unisono i segretari regionali Fai-Cisl Daniele Saporetti, Flai-Cgil Valerio Bondi e Uila-Uil Sergio Modanesi – e non meno per avere garantito un contratto unico a tutti i lavoratori e le lavoratrici del settore. Nelle prossime settimane l’intesa sarà sottoposta alle assemblee nei luoghi di lavoro e sottoposta alla consultazione -concludono-, ma crediamo di avere pienamente realizzato gli obiettivi di fondo che ci erano stati consegnati”.