Un San Valentino diverso dal solito, ma preannunciato da tempo, quello che si è vissuto alla Rocco D’Amato di Bologna dove un extra comunitario, riottoso alle regole penitenziarie ed allontanato dagli Istituti Penali di Reggio Emilia nella giornata di sabato per ordine e sicurezza, ha pensato bene di incendiare la sua camera detentiva risultato: sezione evacuata a gran fatica dal Personale ivi di servizio che, con grande professionalità è riuscito a mettere in salvo tutti i 50 ristretti della sezione e che, al termine delle operazioni ha visto l’invio in Ospedale di un detenuto e di 6 unità di Personale per intossicazione con prognosi dai due a sei giorni.
A darne notizia è Domenico Maldarizzi Segretario Nazionale della Uil PA Polizia Penitenziaria
“Nemmeno un mese fa avevamo lanciato l’allarme sulla grave situazione di sovraffollamento della Rocco D’Amato e delle condizioni disumane del Reparto destinato ai nuovi giunti al Primo Piano Giudiziario dove il Personale di Polizia Penitenziario è al limite delle forze poichè è costantemente sotto stress e continuamente alle prese con eventi critici in completa solitudine ma. nulla è cambiato e nella giornata di ieri si è sfiorata la strage”, chiosa Maldarizzi
“Oramai nell’Istituto bolognese tutto è diventato di “difficile gestione” eventi critici continui ed agli autori vengono inflitte sanzioni ridicole che alimentano un senso di impunita, tra l’altro non si riesce a comprendere come mai da una parte non si riesce a sfollare l’istituto ma , dall’altra i Superiori Uffici continuano a disporre trasferimenti verso Bologna di detenuti allontanati per ordine e sicurezza dagli altri distretti.
E’ di ogni evidenza come il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e i suoi vertici davvero poco possano fare di fronte a quella che ormai è una vera e propria emergenza e di cui non si comprende se il Governo voglia prendere coscienza o meno. Abbiamo infatti letto le dichiarazioni del Vice Ministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, con le quali annuncia la costituzione di un tavolo di lavoro per l’emergenza carceraria, tuttavia non scorgiamo alcuna misura emergenziale”.
Per il segretario della Uil Pa Polizia Penitenziaria, «al contrario, si pensa di affrontare la deriva carceraria con strumenti ordinari, insufficienti e spesso superati. I suicidi da inizio anno (20) sono solo la punta di un iceberg alla cui base sono stratificate disfunzioni di ogni tipo. Sovraffollamento detentivo nazionale prossimo al 130% che a Bologna sfiora il 170%, mancanza di operatori di Polizia penitenziaria, omicidi, risse, rivolte, aggressioni, traffici illeciti, violenze e sofferenze di ogni genere. A ciò si uniscano le mancanze strutturali, infrastrutturali, organizzative, nelle tecnologie e negli equipaggiamenti e il quadro, seppur approssimato per difetto, è tracciato”, argomenta Maldarizzi.
“Urgono interventi di natura straordinaria. Il Governo Meloni vari un decreto carceri prevedendo assunzioni straordinarie e accelerate nel Corpo di polizia penitenziaria e provvedimenti deflattivi della densità detentiva anche attraverso una gestione esclusivamente sanitaria dei ristretti malati di mente e percorsi alternativi per i tossicodipendenti. Non si può restare inerti a contare i morti e feriti nelle carceri italiane”, conclude Maldarizzi.