Anche Modena come tutti gli Istituti penitenziari soffre di un grave sovraffollamnto a fronte di una media nazionale del 127,48 l’istituto modenese registra un + 145.16 con i suoi 540 detenuti a fronte dei 372 regolamentari. A darne notizia è il segretario nazionale della Uil PA Polizia Penitenziaria Domenico Maldarizzi.
“Al contrario nell’Istituto Modenese a fronte di una pianta organica di 257 poliziotti, sicuramente sottostimata, ad oggi ne sono presenti 219 – afferma Maldarizzi – Al momento, a nulla sono valse le lamentele delle varie Organizzazioni Sindacali di categoria anzi, la situazione precipita ogni giorno sempre più tra sovraffollamento della struttura e la grave carenza di organico anche se, ad onor del vero, viene ben gestito ed in modo oculato dal Comandante di Reparto Dott. Mauro Pellegrino ma, nonostante ciò, proprio per la grave carenza il Personale, ogni giorno, è costretto ad espletare ore di straordinario, riposi revocati, accorpamenti di posti di servizio e frequenti richiami in servizi – chiosa il Segretario della Uil.Pa Polizia Penitenziaria – senza contare che, Il sovraffollamento, oltre a limitare gli spazi vitali, toglie anche possibilità lavorative, di studio o di svolgere altre attività alle persone detenute ed, al contrario, genera violenza anche nei confronti degli operatori penitenziari o sfocia in gesti autolesionistici.
“È evidente, tranne forse che al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e al Governo che non c’è più tempo, bisogna intervenire subito per affrontare l’emergenza penitenziaria fatta di sovraffollamento detentivo di carenze organiche, 18mila operatori in meno nella sola Polizia penitenziaria, di deficienze strutturali, infrastrutturali, logistiche e negli equipaggiamenti e di molto altro ancora. Va bene la programmazione e i propositi di ampio respiro, ma in un paese che voglia dirsi civile e rispettoso dei diritti umani tutto ciò non può continuare in attesa di, peraltro improbabili, tempi migliori”, prosegue il Segretario della UILPA PP.
“L’esecutivo vari immediatamente un decreto carceri – conclude Maldarizzi – per consentire cospicue assunzioni straordinarie, con procedure accelerate, nella Polizia penitenziaria e negli altri profili professionali e il deflazionamento della densità detentiva pure attraverso una gestione esclusivamente sanitaria dei detenuti malati di mente e percorsi alternativi per i tossicodipendenti per evitare altre condanne da parte della Cedu”.