La “Rocco D’Amato” è letteralmente al fresco sia per la temperatura degli ambienti e sia per la mancanza dell’acqua calda: a darne notizia è il segretario nazionale della Uil PA Polizia Penitenziaria Domenico Maldarizzi.
“Come ogni anno alla “Rocco D’Amato” con l’arrivo delle temperature rigide si registrano numerose lamentele per gli ambienti freddi e mancanza di acqua calda, sia per la popolazione detenuta che per tutto il Personale che alloggia nella adiacente caserma agenti.
Quest’anno, a quanto pare, la situazione è ancora più critica poiché è in funzione solamente una caldaia che naturalmente non riesce a soddisfare tutto l’Istituto che, ricordiamo tra popolazione detenuta e agenti accasermati superano le 1100 persone – afferma Maldarizzi – Al momento a nulla sono valse le lamentele delle varie Organizzazioni Sindacali di categoria e si continua a vivere “alla giornata” facendo intervenire ogni giorno la ditta appaltatrice ma che, puntualmente, non si riescono a risolvere i problemi se non si procede all’acquisto di nuove caldaie”.
“Non sappiamo al momento se non vi siano fondi per acquistare nuove caldaie o se la colpa sono dei mancati “pareri tecnici” fatto sta che, per colpa della burocrazia, il personale di Polizia Penitenziaria ogni giorno, oltre a risolvere i problemi atavici del penitenziario che soffre di un gravissimo sovraffollamento, cerca di contenere le proteste dei detenuti per il freddo e che, molte volte, sfociano in rifiuti ad entrare nelle camere detentive” – chiosa il segretario della Uil.Pa Polizia Penitenziaria.
“Per questo oggi abbiamo inviato una missiva di “aiuto” al Sig. Prefetto di Bologna al fine di sollecitare l’Amministrazione Penitenziaria a risolvere immediatamente tale problematica perché tutto ciò sta diventando un problema serio e non vorremmo che, in attesa della burocrazia, tali proteste diventino la causa di problemi molto più gravi che potrebbero sfociare in problemi di ordine pubblico, conclude il segretario nazionale Domenico Maldarizzi