Malcontento e insoddisfazione. Parlano chiaro i dati raccolti in Emilia-Romagna durante la prima parte della campagna Chiusura filiali? No, grazie sul fenomeno della desertificazione bancaria: circa nove persone su dieci si dichiarano “insoddisfatte” (89,3%) dalla chiusura delle filiali bancarie nel proprio comune. Il 51,2% degli intervistati dichiara di recarsi in una sede bancaria “almeno una volta al mese” e il 74,2%, sette persone su dieci, confessa di aver avvertito “molto” la riduzione degli sportelli bancari e la percezione dell’abbandono dei territori.
“Con la campagna Chiusura filiali? No, grazie stiamo girando l’Italia e abbiamo l’opportunità di confrontarci con tante realtà diverse. Questo ci aiuta a comprendere meglio come il fenomeno della desertificazione bancaria viene vissuto dalle comunità e dalle persone” – commenta il segretario generale Uilca Fulvio Furlan – “Purtroppo, devo dire, i risultati di questa prima parte ci stanno dando ragione: la chiusura degli sportelli bancari nei piccoli centri produce molta insoddisfazione e viene vissuta come un abbandono. Nove persone su dieci che si dichiarano insoddisfatte dalla chiusura delle filiali è un chiaro messaggio che non può più essere ignorato”.
“Vorrei ringraziare tutte le persone che si sono fermate con noi nelle piazze per sostenere la nostra campagna e rispondere al sondaggio: abbiamo ricevuto un grande attestato di stima e di incoraggiamento per l’importante iniziativa senza precedenti. Un grazie anche alle istituzioni che ci hanno espresso il proprio sostegno e alla Uil Emilia-Romagna”, così Mario Cusano, segretario generale Uilca Emilia-Romagna.
La desertificazione bancaria in Italia: l’equivalente della regione Piemonte non ha accesso allo sportello bancario.
In Italia, dal 2018 al 2022, gli sportelli bancari sono diminuiti del 17,4% (-4.423). Le persone senza banca sono il 6,8% del totale popolazione Italia: 4.017.185, pari all’intera regione del Piemonte. I comuni serviti da banche sono scesi del 10,9% (-583). Il trend negativo coinvolge anche l’aspetto occupazionale: 14.020 dipendenti in meno nel settore (-5%).
La desertificazione bancaria in Emilia-Romagna.
In Emilia-Romagna, dal 2018 al 2022 gli sportelli bancari sono diminuiti del 18,3%. Le persone senza banca sono 32.880. I comuni serviti da banche sono diminuiti del 2,2% e i
dipendenti del settore impiegati nella regione sono scesi del 4,0%.
“Questo è il primo segnale che evidenzia come in questo momento, anche a seguito dell’onda lunga post covid, gli italiani abbiano bisogno di un punto di contatto personale anche nel settore finance”, spiega il professore Roberto Baldassari, direttore generale di Lab21.01, la società di ricerca che cura il sondaggio. “Dalla ricerca emerge quindi in maniera netta quanto, mai come in questo momento, le persone cerchino un punto di contatto reale e personale anche con il luogo deputato per eccellenza alla tutela dei propri risparmi”.
L’allarme Uilca sulla desertificazione bancaria: il sostegno delle istituzioni.
Da qui l’appello della Uilca affinché istituzioni e politica riconoscano il problema e si trovino soluzioni condivise per affrontarlo e le banche recuperino il loro ruolo sociale nel Paese, per essere un elemento di supporto a comunità, imprese e famiglie. In questo contesto le filiali costituiscono presidio di sviluppo e legalità, in mancanza del quale intere comunità rischiano di essere lasciate sole. La chiusura delle filiali sul territorio contribuisce ad alimentare lo spopolamento, un problema per tutto il Paese.
“La banca è un servizio essenziale per famiglie e imprese. L’avanzamento tecnologico è un processo positivo, che però deve essere accompagnato in modo costruttivo, affinché non vengano meno presidi fondamentali come le filiali fisiche che, soprattutto nei piccoli centri e nelle aree interne e montane, rappresentano punti di riferimento per i cittadini. La Regione Emilia-Romagna è al fianco della campagna promossa da Uilca, ponendosi come interlocutore istituzionale per trovare soluzioni condivise a vantaggio della popolazione, dei lavoratori e degli istituti di credito”, così Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, presente a gennaio all’iniziativa Uilca a Bologna. “La presenza in alcune aree di alcuni sportelli è necessaria soprattutto per coloro che hanno impossibilità di utilizzare altri strumenti. Porterò la questione in sede di Conferenza delle Regioni, ho già preparato la lettera formale perché il tema non riguarda solo l’Emilia-Romagna. Noi abbiamo bisogno di capire come sensibilizzare il governo e le istituzioni e provare insieme alle parti sociali a chiedere anche un confronto. Considerato che l’Abi fa parte del Patto per il Clima e per il Lavoro, dove sono sedute tutte le parti sociali, il tema meriterebbe uno spazio anche lì”.
Per il presidente dell’Anci Antonio Decaro, presente all’avvio della campagna Uilca, “la presenza degli sportelli bancari all’interno di un comune e di una comunità è un pezzo importante per contrastare il fenomeno dello spopolamento dei piccoli centri”. A supportare l’iniziativa itinerante Uilca anche l’Unione Province Italiane (Upi). “Noi come Uilca siamo a disposizione per partecipare a un tavolo comune nell’ottica di avere un ritorno positivo a favore della collettività”, ha affermato in più occasioni il segretario generale Uilca Furlan.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sul tema.
Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nell’aprire l’assemblea annuale di Federcasse lo scorso 21 luglio, si è espresso contro il problema della desertificazione bancaria, “che potrebbe sembrare inarrestabile”: le casse rurali, presenti sui territori, sono state “strumento di inclusione nello Stato unitario e hanno contribuito alla integrazione della società, allo sviluppo di territori, della vita delle famiglie, rappresentando un fondamentale momento di sostegno allo sviluppo dell’Italia quale oggi la conosciamo”.
La desertificazione bancaria: le ragioni.
I motivi sono molteplici ma due i fattori che impattano maggiormente: aggregazioni bancarie e taglio dei costi e digitalizzazione.
- Aggregazioni bancarie: devono avere una logica industriale ed essere a sostegno di territori, imprese e famiglie. Servono piani industriali con logiche di medio e lungo periodo e non solo taglio di costi, riduzione di sportelli e chiusura sportelli.
- Digitalizzazione: in Italia, del 2018 al 2022, l’utilizzo dell’internet banking è aumentato progressivamente passando dal 33,8% al 48,3%, per una variazione del 14,5% rispetto all’8% dell’Europa[4].
Per il segretario generale Uilca Fulvio Furlan “la digitalizzazione deve rappresentare un’opportunità, anche di crescita occupazionale, ma è possibile solo se si evita un’ottica miope che guarda al semplice taglio del costo del lavoro”.
Chiusura filiali? No, grazie.
La campagna Uilca ha già attraversato nella prima metà dell’anno le regioni Emilia-Romagna, Veneto, Toscana, Umbria, Lombardia, Basilicata e Puglia. L’appuntamento riprenderà a settembre, con le tappe nelle regioni Abruzzo e Marche, dal 13 al 15, e proseguirà fino a dicembre.