«Giornata da dimenticare ieri nell’Istituto Forlivese. Nella mattinata un detenuto tunisino ha procurato un taglio ad un braccio ad un Agente di Polizia Penitenziaria e nel pomeriggio una rocambolesca evasione di un altro detenuto sempre di origini tunisine mentre veniva scortato per recarsi ai domiciliari nel suo luogo di residenza ma la Polizia Penitenziaria di Forlì ed il Nucleo Investigativo Regionale lo riacciuffano e lo riportano nuovamente in cella». A dare la notizia è Domenico Maldarizzi Segretario Nazionale della Uil PA Polizia Penitenziaria.
«Le aggressioni, l’evasione, l’ennesima nel Paese, di un detenuto dal carcere di Forlì certificano ulteriormente il totale fallimento del sistema penitenziario e conferma, ancora una volta, l’insipienza della politica incapace di assumere provvedimenti consequenziali», dichiara Maldarizzi.
«Mentre le gru attorno al nuovo carcere di Forlì – chiosa Maldarizzi -continuano a rimanere ferme, i lavori non progrediscono e non c’è una data di fine cantiere, all’interno della casa circondariale della Rocca si deve fare i conti quotidianamente con l’inadeguatezza strutturale ed una costante carenza di personale che non consente agli stessi un periodo di ferie adeguate al recupero psicofisico.
Con evasioni ricorrenti, aggressioni e risse quotidiane, traffici di sostanze e oggetti non consentiti, omicidi e tentati omicidi, suicidi, stupri e violenze di ogni genere le carceri italiane non assolvono a nessuna delle funzioni che, ai sensi dell’art. 27 della Carta, ne giustificano l’esistenza e i costi per la collettività. Non interrompono la reiterazione dei reati, non impediscono i contatti illeciti con l’esterno, non rieducano, insomma niente di niente se non trasformarsi in vere e proprie palestre del crimine. E tutto ciò in danno soprattutto della Polizia penitenziaria, abbandonata a se stessa nel tentare di gestire una situazione di fatto ingovernabile e spesso additata come responsabile sia dall’opinione pubblica sia dalla magistratura”, rincara il Segretario della UILPA Polizia Penitenziaria.
«Ancora una volta è la Polizia penitenziaria, con la professionalità, l’inventiva, l’audacia e l’abnegazione che la contraddistingue, a mettere una pezza sulle falle di un sistema carcerario alla deriva e che, è proprio il caso di dire, fa acqua da tutte le parti. Scorte sottodimensionate per vuoti organici (mancano complessivamente 18mila unità), stress e logoramento inimmaginabili per carichi di lavoro debordanti, strumentazioni inadeguate ed equipaggiamenti di fortuna costituiscono una miscela esplosiva, mentre da Via Arenula (sede del Ministero della Giustizia) si ascoltano solo vuote parole e il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Giovanni Russo, continua a non dare alcun tangibile segno di sé», commenta il Segretario della UILPA PP.
«Rivolgiamo il nostro plauso e i ringraziamenti ai colleghi di Forlì e soprattutto al Nucleo Investigativo Regionale che hanno stroncato sul nascere questa evasione, che meritano anche un riconoscimento formale, ma ribadiamo l’appello al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al Governo e al Parlamento tutto affinché si vari un decreto carceri che consenta cospicue e immediate assunzioni straordinarie nel Corpo di polizia penitenziaria e il potenziamento degli equipaggiamenti prima che sia troppo tardi», conclude Maldarizzi.