Dichiarazione della UilPA Polizia Penitenziaria su carcere Reggio Emilia
«Tragedia sfiorata questa mattina, negli Istituti Penali di Reggio Emilia, dove un detenuto psichiatrico ristretto nella sezione “ATSM” ha dato fuoco alla propria camera detentiva finendo per intossicare l’intera sezione». A darne notizia è Domenico Maldarizzi segretario nazionale della Uil PA Polizia Penitenziaria
«Pare che il tutto sia scaturito per futili motivi e solo l’intervento dei pochi poliziotti presenti hanno evitato il peggio ma non hanno evitato, certamente, che degli Agenti finissero al Pronto soccorso cittadino per inalazione dei fumi e lo stesso ristretto, autore di tale gesto, è stato letteralmente estratto dalla cella in fiamme dai Poliziotti e inviato immediatamente in P.S.».
«Si è sfiorata la tragedia nell’istituto reggino” – continua Domenico Maldarizzi– “Un grazie di cuore a tutto il personale di Polizia Penitenziaria i quali non hanno esitato ad intervenire prontamente e mettere in salvo vite umane in una sezione completamente avvolta dai fumi della combustione facendo confluire tutti gli altri ristretti nei locali passeggi».
Il fatto riporta in primo piano il problema dei reclusi con problemi psichiatrici che rappresentano – secondo il sindacato – una delle principali emergenze degli istituti di pena che viene riversato sugli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria, oltre che sui reclusi, tutto il peso dell’inefficienza del sistema.
«È evidente a tutti – chiosa Domenico Maldarizzi – che dopo la chiusura, sacrosanta, degli ospedali psichiatrici giudiziari la riforma sia rimasta monca e consegni i malati di mente a gironi infernali ancora peggiori. Nondimeno, negli stessi gironi danteschi finiscono le donne e gli uomini della Polizia penitenziaria che non sono formati né giuridicamente deputati per la loro gestione sanitaria. Agli Agenti finiti al Pronto soccorso, di cui non si conosce ancora la prognosi, va il plauso della Uil Pa Polizia Penitenziaria ed l’augurio di pronta guarigione».