Dichiarazione congiunta delle segreteriedi Fp Cgil, FIt Cisl e UIltrasporti di Bologna su Appennino
Niente di nuovo, ma è giusto che i cittadini sappiano e ricordino dove c’è di mezzo la quotazione in Borsa e le cedole azionarie che ne conseguono, ci pare che gli impegni della politica risultino da essi condizionati!
Nel 2018, quando i sindaci dell’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese: Alto Reno Terme, Castel di Casio, Castel d’Aiano, Castiglione dei Pepoli, Gaggio Montano, Grizzana Morandi, Marzabotto, Monzuno, San Benedetto Val di Sambro, Vergato, Camugnano, Lizzano in Belvedere, Loiano, Monghidoro, decisero di superare l’esperienza di CO.SE.A. e mettere a gara i servizi di igiene urbana e la discarica di Ca’ de Ladri, insieme alla Città Metropolitana, fecero un accordo con le Organizzazioni Sindacali, che riassumeva gli impegni presi: primo tra tutti il presidio delle sedi territoriali per garantire l’occupazione sul territorio, migliorare i servizi offerti ai cittadini, il contenimento delle tariffe e la previsione di investimenti futuri. Impegni che si sono trasformati in un accordo che è diventato parte integrante del bando di gara.
Ebbene, Hera, che ha acquisito quei servizi, a fronte di un potenziamento della sede di Marano di Giugnano, che assorbirà anche i lavoratori dei servizi gas-acqua ora dislocati a Vergato e Castel di Casio, ha pensato bene, per “scelte industriali”, di chiudere anche il centro operativo di Rioveggio che occupa sette lavoratori addetti alle attività di raccolta rifiuti nella valle del Setta e del Savena.
I lavoratori tutti residenti in quelle zone, secondo i piani di Hera, dovranno trasferirsi o nella sede del Frullo a Granarolo o appunto a Marano, con una percorrenza di circa 50 km di tragitto misto (montagna/autostrada) o 30 km di montagna, per arrivare a prenderee servizio e da lì partire per svuotare i cassonetti di Loiano, Castiglione, Monzuno etc. ovvero dietro casa loro!
A questo si aggiunge, così ci è stato detto da Hera, che la discarica a fine anno cesserà la sua capienza e ancora nulla sappiamo da Herambiente sul futuro di queste lavoratrici e lavoratori.
Così inveitabilmente sarà, dicono in Hera, per cui verranno meno gli impegni assunti dalle Istituzioni (Unione dei Comuni e Città Metropolitana) sul mantenimento dei presidi territoriali, pregiudicando, anche in prospettiva, la possibilità occupazionale di chi vive in quelle vallate; aumenterà l’impatto ambientale perché ci saranno più automobili che percorrono quelle strade per andare al lavoro; aumenterà esponenzialmente il rischio di infortuni in itinere, considerata la criticità tipologica del percorso che come abbiamo visto è stata recentemente impattata da frane e smottamenti.
Tutto questo fa pensare all’esternalizzazione di ulteriori servizi e dato che questa chiusura comporterà una maggior percorrenza per attuarli; quindi dietro il termine “scelte industriali” non ravvediamo alcun miglioramento degli stessi e certamente questo comporterà riflessi anche sulle tariffe dei cittadini.
Unico riscontro da parte delle Istituzioni, che abbiamo formalmente informato : ”… che Hera non dà riscontri ”.
Chiediamo ad Hera di non proseguire con la procedura della chiusura, di aprire un tavolo di confronto con la presenza delle Istituzioni al fine di dare corso ad ogni possibile soluzione per scongiurare la chiusura del sito di Rioveggio e il forzato trasferimento dei suoi lavoratori.
In quel sito vanno invece immessi investimenti, chiediamo di rilanciare il progetto studiato da Cosea Ambente insieme al Comune di Rioveggio e i Comuni delle vallate del Setta e del Savena per creare lì anche sito del recupero e del riuso, andando quindi a rafforzare il presidio e la gestione dei rifiuti nel territorio. L’Appennino si difende con progettualità, investimenti e salvaguardando l’occupazione locale dei suoi residenti, ora più che mai dopo gli ultimi tragici accadimenti.
Alle istituzioni chiediamo di “battere un colpo” e di esigere come stiamo facendo noi, il pieno rispetto di quanto previsto nell’accordo, sarebbe gravissimo che una Società di derivazione pubblica che opera con le tariffe dei cittadini, possa impunemente permettersi di farne carta straccia!!
Staremo come sempre al fianco dei lavoratori e per la difesa dei servizi pubblici indispensabili per i cittadini.