Dichiarazione congiunta delle segreterie di Fp Cgil Bologna, Cisl FP Area Metropolitana Bolognese e Uil Fpl Bologna su ospedale di Budrio
Mentre si moltiplicano gli annunci di potenziamento della sanità territoriale, la Ausl di Bologna senza alcun confronto preventivo con le organizzazioni sindacali, né coinvolgendo i lavoratori interessati, ha attuato una riorganizzazione dell’ospedale di Budrio che prevede una riduzione delle posizioni di lavoro con il taglio di 3 infermieri.
Una scelta sconcertante innanzitutto per il metodo utilizzato, solo dopo le segnalazioni giunte dal personale di Budrio infatti siamo venuti a conoscenza di questo intento a cui è seguito un incontro sindacale su nostra richiesta che ha confermato la riorganizzazione.
Con questa riduzione gli operatori già oggi lavorano quindi con tre infermieri e due OSS in meno nella rotazione dei turni, una scelta che impatta in maniera grave sul personale in quanto di fatto significa cancellare gli organici integrativi e gestire le assenze e il Piano ferie estive con doppi turni e salti riposo sistematici.
Il tutto in un presidio ospedaliero come quello di Budrio che per il solo reparto di Medicina conta 32 posti letto, numero fra i più alti in azienda per questa tipologia di reparto, a testimonianza del ruolo chiave rivestito nel territorio.
Uno scenario che come organizzazioni sindacali Fp Cgil – Cisl FP – Uil Fpl denunciamo in tutta la sua gravità tanto per il metodo quanto per il contenuto. Il timore è che questa scelta di ridurre le postazioni di lavoro e quindi il personale dedicato si traduca in un conseguente taglio di posti letto e che non sia una scelta momentanea, come dichiarato dall’azienda nell’incontro della scorsa settimana, ma che in realtà sia un’apripista anche per altre realtà e che interessi anche gli OSS in servizio all’ospedale.
Le politiche di tagli del personale in sanità sono oggetto delle vertenze che come organizzazioni sindacali stiamo portando avanti da mesi a livello regionale e nazionale, ma la AUSL di Bologna deve assumersi le sue responsabilità: tagliando personale il livello quantitativo e qualitativo dei servizi non si mantiene, in particolar modo in un momento come questo in cui si decanta il futuro della sanità nella sua dimensione territoriale, che però all’atto pratico con queste scelte si impoverisce anziché rafforzare.
Questo è il motivo per cui abbiamo inviato una diffida e una richiesta di incontro urgente con il Direttore sanitario della Ausl di Bologna a fronte delle risposte evasive avute nell’incontro dello scorso giovedì, a cui seguirà una assemblea e presidio dei lavoratori il prossimo 4 luglio nella quale coinvolgeremo la cittadinanza del territorio essendo a rischio la tenuta complessiva del servizio pubblico.