Dichiarazione congiunta delle segreterie di Bologna di Filcams Cgil; Fisascat Cisl e Uiltrasporti sui lavoratori in appalto del Policlinico Sant’Orsola di Bologna
Purtroppo è così, nonostante le numerose segnalazioni delle OO.SS, i lavoratori in appalto presso il Policlinico Ospedale Sant’Orsola continuano a lavorare in condizioni di rischio per la propria salute a causa delle condizioni fatiscenti delle strutture e dei macchinari.
A farne le spese un lavoratore su cui è caduta la tettoia e i tubolari in ferro della lettiga elettrica porta degenti causandogli un trauma cranico con prognosi di 10 giorni.
Le aziende appaltatrici dei “Servizi integrati alla persona”: Rekeep, L’Operosa e Copma, anziché mettere in sicurezza con urgenza la zona, hanno consegnato ai lavoratori dei caschi di protezione, nella speranza di limitare i danni in caso di ulteriori incidenti con oggetti pericolanti.
Lavoratori senza protezione che ogni giorno proteggono la salute dei pazienti svolgendo un servizio delicato e di grande importanza per l’intera cittadinanza bolognese.
Inoltre, sempre senza alcun riscontro, abbiamo segnalato più volte la mala-gestione dei rifiuti citotossici e delle sale operatorie che vengono abbandonati sul pavimento o accumulati nei sotterranei dell’ospedale.
E ancora, l’area di stoccaggio dei bidoni puliti, destinati alle sale degenze e alle sale operatorie è situata all’aperto, con una copertura in plastica consunta e lacerata in diversi punti, lasciando gli stessi all’azione degli agenti atmosferici e compromettendone la necessaria sterilità.
Le lavoratrici e i lavoratori non sono più disposti ad attendere ulteriormente, chiedono sicurezza e maggiori tutele e per questo motivo proclamano l’immediato stato di agitazione a cui seguiranno mobilitazioni e astensione dal lavoro qualora le loro legittime richieste rimangano inascoltate.
Senza sicurezza non si può lavorare perché non devono più esserci incidenti sul lavoro, come invece accade ormai sempre più spesso da troppo tempo.