Dichiarazione congiunta delle segreterie regionali di Feneal Uil e Filllea Cgil su manifestazione 1 aprile
A Torino in zona Falchera, periferia in fase di riqualificazione; a Roma in zona Don Bosco, in un quartiere storicamente abitato dai lavoratori dell’edilizia; a Napoli in una piazza di Pianura-Soccavo, nella IX municipalità; a Palermo nello Zen 2, una delle periferie urbane più abbandonate del paese; a Cagliari nel quartiere Sant’Elia: sono queste le periferie urbane scelte da FenealUil e Fillea Cgil per la giornata nazionale di lotta del 1°aprile.
Una giornata che segnerà il punto di arrivo di una serie di iniziative, volantinaggi, assemblee e azioni simboliche, che i due sindacati di categoria metteranno in campo già dalle prossime ore per denunciare gli impatti negativi sul settore delle costruzioni e mandare un messaggio al Governo “Fai la cosa buona”, slogan ed hashtag della mobilitazione (scarica qui la piattaforma)
“Da queste città lanceremo le nostre proposte – spiegano i segretari generali dell’Emilia Romagna degli edili Cgil e Uil Giuseppe Ledda e Riccardo Galasso – per ridurre i danni che deriverebbero dall’applicazione del decreto 11/2023 così come concepito, con il blocco della cessione dei crediti per i bonus edili a discapito dei redditi più bassi. Ma anche e soprattutto contro le nuove norme del Codice degli Appalti che riducono gli obblighi di applicazione dei Ccnl edili e introducono la liberalizzazione dei subappalti a cascata con conseguenze pesanti su occupazione, sicurezza dei lavoratori, qualità del lavoro e sostenibilità”.
Il dato della nostra regione registra un rischio occupazionale di circa 10.000 lavoratori e diverse centinaia di imprese, il dato nazionale è di più di 100mila lavoratori a rischio.
Invitiamo tutto il mondo del settore delle costruzioni e la società civile a partecipare a questo momento di mobilitazione per evitare il blocco del settore, da sempre volano dell’economia sia regionale che nazionale.
“Le piazze saranno luoghi aperti al confronto e alla discussione, un’occasione di partecipazione per i cittadini che vivono in quei quartieri che sono i più colpiti dalla mancanza di una politica e di una programmazione di medio periodo per la riqualificazione e la rigenerazione delle loro case e delle loro aree-urbane. Le scelte del governo sono sbagliate. Per noi di FENEAL UIL e FILLEA CGIL dell’Emilia -Romagna – concludono i due Segretari Generali regionali- un’altra strada è possibile: mantenendo la cessione dei crediti per le famiglie con ISEE fino a 30mila euro, i condomini di periferia, le case popolari; attuando politiche industriali stabili e strutturali per la rigenerazione delle città, e per la riduzione degli sprechi energetici e l’inquinamento; garantendo qualità del lavoro e delle imprese, rispetto del Contratto nazionale edile e vietando il subappalto all’infinito”.