Dichiarazione congiunta delle segreterie di Filcams Cgil Bologna, Filt Cgil, Uiltucs Emilia Romagna, Uiltrasporti Emilia Romagna su appalto ristorazione Tper
Le lavoratrici e i lavoratori delle mense e dei bar della Tper a Bologna coinvolti nel cambio di appalto, previsto da Elior a Felsinea per il giorno 26 febbraio 2023, continuano la loro mobilitazione!
Durante l’incontro svoltosi in data 17 febbraio tra sindacati di categoria e Aziende interessate dal cambio appalto sono stati riconfermati quasi integralmente gli intenti già palesati da Felsinea Ristorazione spa: si continua quindi a parlare di mancata assunzione di parte del personale e un significativo calo del monte ore settimanale che coinvolgerà quasi la metà del personale che si occupa del servizio mense all’interno degli appalti Tper.
All’incontro in questione, purtroppo, si continua a registrare l’assenza della committenza, la Tper spa che, secondo quanto dichiarato dalla Felsinea Ristorazione già nel precedente tavolo, avrebbe richiesto una variazione delle modalità di svolgimento del servizio di ristorazione, modificando il precedente impianto in pasti veicolati, ovvero prodotti nella cucina centralizzata di Calderara di Reno e poi solamente smistati presso le sedi Tper.
L’assenza di Tper al tavolo del confronto è causa di grandi difficoltà nella gestione della vicenda e stupisce le OO.SS., le lavoratrici e i lavoratori tutti anche in considerazione del fatto che, in maniera spontanea, i colleghi e le colleghe direttamente occupati dalla Tper per il servizio di trasporto pubblico hanno iniziato una raccolta firme come forma di solidarietà per il personale coinvolto dal cambio appalto.
Per tutte queste ragioni le lavoratrici e i lavoratori dell’appalto di ristorazione hanno deciso di mantenere aperto lo stato di agitazione proclamato in data 10 febbraio 2023, votando anche un ulteriore pacchetto di 16 ore di sciopero.
In data 17 febbraio 2023 è stata poi inviata una richiesta al tavolo di salvaguardia dell’occupazione della Città Metropolitana di Bologna, nell’auspicio che in tale sede si presenti anche la committenza e che finalmente si diano risposte certe a lavoratrici e lavoratori, in modo che tutte le aziende coinvolte si facciano carico dell’onere sociale che implica il fare impresa.