Dichiarazione delle segreterie di Cgil-Cisl-Uil dell’Emilia-Romagna e di Sunia-Sicet-Uniat dell’Emilia Romagna su contributo affitto
Il disegno di legge del Governo presentato al Parlamento per l’approvazione della legge di Stabilità 2023, non ha confermato il Fondo nazionale per il contributo affitto e morosità incolpevole. Una scelta che getterà migliaia di famiglie, che si trovano in condizioni di fragilità economiche, nella condizione di dovere scegliere quotidianamente tra il fare la spesa, pagare le bollette o versare il canone d’affitto.
Questo avviene proprio nell’anno in cui gli affitti crescono per effetto dell’inflazione che galoppa a due cifre e, nello stesso tempo, i salari e le pensioni perdono il loro potere di acquisto.
Negli ultimi anni, grazie ai fondi statali, si è potuto contenere il numero degli sfratti per morosità incolpevole grazie al sostegno del Fondo nazionale che, nel 2022, ammontava a 250 milioni di euro.
La conferma di questo indispensabile contributo oltre a sostenere le famiglie concorre anche a ridurre i conflitti tra proprietà e inquilini. Nei giorni scorsi le associazioni sindacali degli inquilini hanno sollecitato Governo e Parlamento affinché vengano ripristinate le risorse annuali del fondo per il contributo affitto nel rispetto della legge n. 431 del 1998. Purtroppo, questa richiesta non è stata accolta.
Resta ancora lo spazio per un intervento riparatore con lo strumento del maxi emendamento alla legge finanziaria 2023.
Qualora ciò non avvenisse, non resta che l’avvio di una mobilitazione che, per la nostra regione, significherà una richiesta di incontro ai Prefetti affinché adottino misure di interruzione dei termini di tutti gli sfratti per morosità incolpevole. Contemporaneamente, riteniamo indispensabile che le Amministrazioni comunali prendano in esame la situazione che si verrà a determinare e si pronuncino anche tramite i Consigli comunali sulle pesanti conseguenze sociali che si verranno a determinare sul territorio a causa del mancato finanziamento del fondo statale per il canone di affitto.
È bene ricordare che, solo nella nostra regione, ci sono oltre 70.000 nuclei famigliari in locazione che hanno i requisiti economici di basso reddito per ricevere il contributo affitto.