Dichiarazione congiunta delle segreterie di Fil Cgil; Fit Cisl e Uil Trasporti su ex Ogr
A seguito dell’incontro con Trenitalia di oggi, 17 marzo 2022, FILT CGIL, FIT CISL e UILTRASPORTI sono a ribadire la massima preoccupazione in merito allo scenario evolutivo, oltre al percorso organizzativo-gestionale del mantenimento del lavoro di manutenzione dei rotabili di Trenitalia in Emilia-Romagna.
Nella nostra Regione sono attive – nella manutenzione, revisione e riparazione del materiale rotabile ferroviario – due importanti realtà aziendali: l’OMC Componenti (Officina Manutenzione Ciclica – ex OGR) con sede a Bologna e l’OMCL (Officina Manutenzione Ciclica Locomotive) con sede a Rimini, le quali si inseriscono all’interno della sezione manutenzione rotabili di Trenitalia e comprese nel Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.
La risoluzione per i sindacati di categoria resta il mantenimento della manutenzione ciclica di secondo livello dei treni di nuova generazione Pop e Rock di Trenitalia-Tper (la società che gestisce il contratto per il servizio ferroviario regionale assegnato dalla Regione ER) nelle officine di Trenitalia OMC dell’Emilia-Romagna, al fine di valorizzarne il know-how con percorsi integrati tra le due Società (Trenitalia e Trenitalia-Tper).
In una Regione in cui è stato sottoscritto il 14/12/2020 il Patto per il Lavoro e per il Clima, FILT CGIL, FIT CISL e UILTRASPORTI sono certe che la Regione Emilia-Romagna (coinvolta direttamente in Trenitalia Tper) voglia lavorare in questa direzione con Trenitalia Tper e Trenitalia, con il coinvolgimento diretto dei Comuni interessati.
Il ridimensionamento o la chiusura in pochi anni dell’OMC di Bologna determinerebbe l’ulteriore deindustrializzazione all’interno di un tessuto economico già fortemente provato dalla pandemia da Covid-19.
Visto quanto è in gioco per la Città di Bologna FILT CGIL, FIT CISL e UILTRASPORTI ritengono necessario il coinvolgimento delle Istituzioni attraverso azioni concrete, in risposta alla prossima futura azione di sciopero.
Ricordiamo, infine, che 17 gennaio 2020 per l’OMC Componenti di Bologna è stato sottoscritto tra le parti un accordo nel quale si proporzionava la capacità produttiva dello stabilimento per un carico di lavoro pari a circa 165.000 ore complessive. Trenitalia non ha mai applicato l’accordo e non ne ha intenzione: attualmente all’interno dell’Officina sono impiegati in produzione il 30% in meno di lavoratori necessari con una costante tendenza al ridimensionamento dovuta al mancato turn-over.
A queste condizioni lo stabilimento di Bologna non ha futuro.
Lavoro ed assunzioni mirate sono l’investimento indispensabile per il presente ed il futuro dello Stabilimento di Bologna: è imprescindibile salvaguardare questo bene industriale della Città di Bologna perché il trasporto ferroviario è un settore strategico per il sistema produttivo dell’Emilia-Romagna, per la tenuta occupazionale e produttiva di tutto il Territorio, con potenzialità per l’avviamento e l’inserimento lavorativo per i giovani diplomati negli istituti tecnici di Bologna e Provincia.