Dichiarazione congiunta del segretario generale Uil Emilia Romagna e Bologna e del segretario generale UilPoste Emilia Romagna, Daniele Vigilante su situazione Poste Italiane
«In Emilia Romagna, la pandemia mette nuovamente a dura prova Poste Italiane. Nonostante le nuove restrizioni assistiamo quotidianamente ad un aumento costante di contagi tra i colleghi della logistica e degli uffici postali; assenze che si ripercuotono sulle attività e sui servizi ormai indispensabili che Poste Italiane offre ai cittadini.
Negli uffici postali della regione, per colmare le numerosissime assenze, assistiamo a continui distacchi di personale da un ufficio all’altro senza alcun controllo o limitazione, a chiusure o limitazioni di orario, decisioni che ci lasciano fortemente perplessi visto l’aumento dell’esposizione al rischio contagio derivante da tale scelta.
C’è bisogno a nostro avviso di immettere quanto prima ulteriore personale stabile attraverso un processo di politiche attive in modo da potenziare gli uffici postali.
Da più province e uffici del territorio emiliano romagnolo, ci vengono segnalate preoccupanti aggressioni verbali nei confronti dei lavoratori da parte della stessa utenza, spesso costretta a lunghe attese all’esterno ed esposta alle intemperie.
L’ultima linea a contatto con il pubblico si sta facendo carico, nei confronti dei cittadini, di criticità, ritardi e lunghe attese che non sono in alcun modo riconducibili al loro ruolo o ad una loro diretta responsabilità trovandosi pressati fra utenza e datore di lavoro con negative ripercussioni anche nell’ambiente di lavoro.
Il recapito e gli operatori della logistica vivono la medesima situazione gravata oltretutto dall”aumento di prodotto derivante dalla recentissima acquisizione di Nexive da parte di Poste italiane e dal difficile periodo natalizio che tende a stressare maggiormente tale divisione.
Assistiamo a continue segnalazioni della cittadinanza costretta a lunghissime file fuori dagli uffici postali sull’intera regione.
In questa situazione, ci preoccupa anche l’abbassamento delle temperature invernali perché molto spesso ad attendere al freddo il proprio turno sono persone fragili come gli anziani che trovano più difficoltà nell’utilizzo degli odierni strumenti digitali.
La necessità di aumentare gli sportelli e gli uffici aperti alla cittadinanza è palese, al contrario ci preoccupano molto gli avvisi e le comunicazioni di limitazioni di orario al pubblico, di riduzione degli uffici aperti che rischiano di generare più caos attraverso imprevedibili assembramenti ed a continui spostamenti dei cittadini».