Dichiarazione del segretario generale Uil Emilia Romagna e Bologna, Giuliano Zignani su andamento Cig Covid in Emilia Romagna
«In 13 mesi di pandemia, da aprile 2020 ad aprile 2021, in Emilia Romagna sono state autorizzate oltre 492 milioni di ore di Cig Covid. Questo ammontare equivale ai 5 anni precedenti (2010-2014). (Scarica qui la tabella)
Meglio di qualunque analisi economica, solo questo dato fotografa, in modo perfetto, lo stato di salute della nostra economia che, per quanto robusta e all’avanguardia, dal Covid ha ricevuto un pesantissimo schiaffo.
Se a questo aggiungiamo l’eventualità che l’1 luglio, con lo sblocco dei licenziamenti, 80mila lavoratori emiliano-romagnoli rischiano la disoccupazione, diventa inevitabile concludere come l’Emilia Romagna stia vivendo una crisi che non ha uguali. Con le conseguenti ricadute sociali tra cui l’incremento delle povertà.
Una situazione straordinaria che richiede risposte straordinarie. E soprattutto concrete. A cominciare dal blocco dei licenziamenti che, anche se sarebbe meglio si arrivasse fino al termine della pandemia, può diventare accettabile a ottobre.
La pandemia ha messo in luce le criticità del nostro sistema economico-produttivo. Per questo, la ripresa potrebbe essere l’occasione per avviare una serie di riforme strutturali. Come, sul fronte contrattuale, una riduzione dell’orario di lavoro, sempre a parità di salario. Oppure una nuova cassa integrazione che tante criticità ha avuto in questo periodo.
Quanto all’Emilia Romagna, forte anche del Patto per il Lavoro, sarebbe auspicabile l’avvio di un confronto con le parti sociali sulle ricadute regionali del Pnrr»