Dichiarazione congiunta delle segreterie di Flc Cgil Bologna, Cisl Scuola Bologna, Uil Scuola Rua Bologna, Snals Confsal Bologna su incremento organici
Oggi 21 maggio 2021 al termine di 10 giorni di mobilitazione della scuola bolognese, FLC Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua e Snals Confsal di Bologna, si sono ritrovati in presidio insieme a lavoratrici e lavoratori della scuola davanti alla Prefettura.
All’indomani della firma del “Patto per la scuola”, passo fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di cui l’istruzione e il Paese tutto hanno bisogno, colgono nella premessa del Patto stesso un importante punto politico che ridà all’istruzione il suo valore.
Nei ventuno punti il Patto per la scuola, delinea una serie di interventi che impegnano il Governo ad operare in maniera strutturale e organica al fine di valorizzare e rafforzare il sistema scuola nel contesto internazionale in un’ottica di valorizzazione di tutte le persone che in esso sono impegnate per costruire un nuovo modello di scuola, un fatto storico per il ruolo svolto dalla scuola pubblica nel nostro Paese.
Una questione, innanzitutto, viene affrontata ed è la ricerca di soluzioni per eliminare il precariato nella scuola per dare valore alla continuità didattica, per l’abbattimento della dispersione scolastica, per ripartire già da settembre 2021, con il personale al proprio posto e introdurre un sistema di assunzioni a tempo indeterminato del personale che sia regolare e permanente al fine di evitare la ricostituzione di lavoro precario.
E proprio perché nel Patto per la scuola si parla di questo momento come un’occasione storica per ridare priorità all’istruzionee, per far sì che non vada sprecata, serve e si si chiede coerenza a tutti i livelli istituzionali.
La scuola deve, come dice il patto, poter contare su classi con un numero di alunni inferiore a quello che adesso è presente per ottenere così un duplice obiettivo:
- il primo a breve termine, utile per riprendere a settembre con tutti le alunne e gli alunni in classe, abbandonando la Dad e stando in sicurezza;
- per poter permettere all’insegnamento di puntare ad obiettivi di qualità, di inclusione, di attenzione anche ai bisogni del singolo bambino e della singola bambina o studente e studentessa.
E per farlo occorre rivedere i parametri inseriti nel DPR 81/2009 da cui discendono gli organici di diritto, ma anche un incremento degli stessi. Per la città metropolitana di Bologna serve il 20-25% di organico docente in più e un aumento dell’organico Ata pari all’organico di fatto e quello Covid che ha lavorato nelle scuole quest’anno. Questo abbiamo chiesto all’Ufficio V dell’Usr di Bologna e questo ci aspettiamo che il governo provveda a consegnare alle nostre scuole per settembre 2021.
Ma vanno assicurati anche denari per l’edilizia scolastica.
E se l’insegnante, come dice sempre il Patto per la scuola, ha una centralità come educatore di riferimento e un ruolo cruciale per riposizionare la scuola al centro del processo di sviluppo sostenibile del Paese e, se vi è un’ottica di valorizzazione di tutte le persone che nella scuola sono impegnate, quindi anche Ata e Dirigenti scolastici, allora il prossimo rinnovo contrattuale, dovrà prevedere necessariamente una valorizzazione economica e di progressione di carriera, all’altezza del ruolo e dalla funzione che queste lavoratrici e lavoratori ricoprono all’interno di un sistema di così cruciale importanza.
La nostra mobilitazione vuole sollecitare e responsabilizzare i luoghi della politica, le amministrazioni, le istituzioni tutte ad intervenire per tempo facendosi carico di quanto loro spetta per agire con azioni concrete tutte quelle azioni indispensabili per un nuovo anno scolastico all’altezza delle aspettative di chi a scuola quotidianamente lavora, degli studenti e delle famiglie.