Dichiarazione congiunta delle segreterie di Bologna di Flc Cgil; Cisl Scuola Amb; Uil Scuola Rua; Snals Confsal su presidio per organici
Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua e Snals Confsal di Bologna, a conclusione di 10 giorni di mobilitazione, dal 12 al 21 maggio, di assemblee on line per tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici delle Istituzioni Scolastiche della provincia, hanno previsto un presidio che si terrà venerdì 21 maggio, a Bologna, in piazza Roosevelt, davanti alla Prefettura, a partire dalle 10.
L’anno scolastico che sta per terminare è stato caratterizzato da continui stop and go, attività didattiche svolte parte in presenza e in parte da remoto attraverso la Didattica Digitale Integrata e la Didattica a Distanza, sistemi di tracciamento saltati e screening mancati, trasporti inadeguati. A questo si aggiunge una campagna vaccinale per i lavoratori della scuola, avviata ed interrotta. Tutte queste criticità hanno fortemente condizionato la vita delle scuole.
Con tutto il personale delle scuole si sono discusse e condivise le proposte di interventi e investimenti urgenti e necessari per l’avvio del prossimo anno, per evitare che la scuola continui a pagare uno dei prezzi più cari della grave crisi pandemica e sociale.
Ne è emerso un quadro molto preciso con richieste puntuali, che prevedono:
- un aumento dell’organico di almeno il 20-25% rispetto a quello che, invece, è stato confermato, per il nostro territorio, uguale a quello dell’anno scolastico che si sta chiudendo, al netto dell’organico COVID. Alla scuola secondaria di secondo grado, a fronte di un amento di quasi 1600 studenti e con la richiesta dell’attivazione, da parte dei Dirigenti scolastici, di 89 nuove classi, ne sono state concesse solo 28;
- luoghi fisici, funzionali al distanziamento sociale, che prevedano interventi per l’edilizia scolastica per sistemare edifici già esistenti e per costruirne di nuovi;
- stabilizzazione del personale, perché a settembre, ancora una volta, il numero dei precari aumenterà; tutto il sistema di reclutamento andrà cambiato, così non va.
In pratica diminuire il numero di alunni per classe per ottenere così un duplice obiettivo:
- Il primo a breve termine, utile per riprendere la scuola a settembre con tutti gli alunni in classe, abbandonando la Dad e stando in sicurezza
- il secondo a più lungo termine in modo da permettere all’insegnamento di puntare ad obiettivi di qualità, di inclusione, di attenzione anche ai bisogni del singolo bambino e della singola bambina o studente e studentessa che, in classi che così numerose come lo sono ora, non è certamente possibile
Non sarà certo sufficiente il Piano estate per recuperare quello che la pandemia ha tolto alle nostre studentesse e ai nostri studenti. E non vorremmo ancora essere costretti a ripetere che le nostre richieste non sono state ascoltate.
Con la nostra mobilitazione vogliamo sollecitare e responsabilizzare i luoghi della politica, le amministrazioni, le istituzioni tutte a intervenire per tempo facendosi carico di quanto loro spetta per evitare che la scuola, e tutto il sistema educativo e formativo del nostro territorio, continuino ad essere penalizzati da criticità e problemi irrisolti.
Occorre mettere in cantiere, insomma, tutte quelle azioni indispensabili per un nuovo anno scolastico all’altezza delle aspettative di chi a scuola quotidianamente lavora, degli studenti e delle famiglie.