Dichiarazione congiunta delle segreterie di Slc Cgil Emilia-Romagna; Fistel Cisl Emilia-Romagna; Uilcom Uil Emilia-Romagna su manifestazione lavoratori dello spettacolo
Giornata importante per i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo dell’Emilia-Romagna che, per la prima volta dall’inizio della pandemia, hanno sfilato in corteo per le strade della città, da piazza Verdi a piazza del Nettuno, rivendicando un nuovo inizio per questo mondo che sinora ha visto una scarsa attenzione al tema del rispetto dei contratti e dei diritti.
Rivendicando:
- il rinnovo dei Contratti Nazionali, quasi tutti scaduti, alcuni anche da decenni come quello delle Fondazioni Lirico Sinfoniche;
- una riforma legislativa che individui uno strumento specifico di sostegno nella discontinuità tipica di tutti i professionisti dello spettacolo e che riconosca un welfare specifico a tutti, subordinati e autonomi;
- nuovi sostegni per tutti coloro che non hanno ripreso pienamente a lavorare e la copertura contributiva per tutti nel periodo di pandemia 2020-2021.
E sopratutto chiedendo che i contributi pubblici alle imprese del settore siano condizionati alla piena applicazione delle norme di legge e contrattuali, come previsto nel Protocollo sulle Buone Pratiche sottoscritto il 23 marzo 2021 fra Slc, Fistel, Uilcom ed il Comune di Bologna.
È stato importante oggi ritrovarci in piazza con le lavoratrici ed i lavoratori dello spettacolo che ringraziamo per la partecipazione, per mettere un primo tassello importante affinché anche in questo settore possano essere rispettate le norme ed i contratti collettivi di lavoro e fare emergere e sconfiggere il precariato che purtroppo è ancora presente in maniera diffusa come questa pandemia ha messo chiaramente in luce”, sottolinea Giuseppe Rossi (segreteria Uilcom Emilia-Romagna).
“Il Comune di Bologna ha avuto coraggio: ha sottoscritto, primo in Italia, con le organizzazioni sindacali realmente rappresentative, un protocollo innovativo che lo impegna a promuovere ed a verificare, il rispetto delle buone pratiche lavorative nei confronti dei lavoratori come condizione per l’erogazione di risorse pubbliche. Ma il coraggio che hanno dimostrato gli amministratori del nostro Comune, e che speriamo domani mostreranno gli amministratori della Regione, rischia di essere frenato se non mostreranno altrettanto coraggio gli imprenditori del settore. Sappiamo che c’è sempre una resistenza al cambiamento; ma noi chiediamo di crederci, di impegnarsi perché sia riconosciuto un equo compenso, con il giusto contratto, con la corretta contribuzione, riconoscendo il lavoro di prova e preparazione, garantendo la sicurezza. Chiediamo di provare a farlo con il dialogo, con il supporto e lo stimolo delle istituzioni, con il supporto di dati statistici raccolti dagli Osservatori Regionali, anche prevedendo delle condizionalità positive, come potrebbero essere un percorso di certificazione di qualità sociale, o quote di contributi legati alla valorizzazione delle professionalità nel territorio”, dichiara Antonio Rossa (SLC CGIL Emilia-Romagna).
“Il mondo dello spettacolo, particolarmente colpito dalle restrizioni dovute alla situazione pandemica, in questo lungo periodo si è mobilitato svariate volte per portare alla luce la condizione di disagio vissuta da chi in questo settore opera, disagio certamente acuito dalla pandemia, ma che ha radici ben lontane e profonde nella precarietà e nell’uso indiscriminato di forme lavorative ‘mascherate’ da volontariato. Come organizzazioni sindacali, soprattutto in questo ultimo anno, ci siamo più volte confrontati con istituzioni nazionali, regionali e territoriali per trovare regole condivise utili a ripartire con maggiore consapevolezza dei diritti e dei doveri dei tanti professionisti che operano in questo settore e che di questo lavoro vivono. E questa giornata è una tappa importantissima, un momento in cui da Bologna diciamo che accordi sulle buone pratiche nel mondo dello spettacolo e della produzione culturale possono essere sottoscritti. Dobbiamo però tenere alta la guardia, perché tutte le leggi e tutti i protocolli che riusciremo a sottoscrivere non riusciranno ad essere efficaci in assenza di controlli costanti, di monitoraggio e di continua condivisione che consentano, anche in questo settore, di raggiungere livelli di legalità in linea con quanto avviene in altri Paesi europei”, spiega Antonella Amerini (segretaria generale FISTEL CISL Emilia-Romagna).