LAVORO. UIL BOLOGNA: UGO NELLA ‘CARTA’? PRIMA APPLICHI CONTRATTO
MASSARI: NON UN EURO PUBBLICO CAREGIVERS A PIATTAFORME DIGITALI
(DIRE) Bologna, 2 mar. – La Uil di Bologna frena l’iniziativa dell’assessore comunale al Lavoro, Marco Lombardo, che ha proposto di far sottoscrivere la “Carta dei diritti fondamentali dei lavoratori digitali” alla piattaforma Ugo, specializzata in servizi di assistenza e compagnia rivolti agli anziani e ai disabili.
“Prima di chiedere ad una piattaforma digitale di sottoscrivere un protocollo d’intesa, questa societa’ farebbe bene ad applicare i contratti collettivi nazionali- afferma il coordinatore della Uil bolognese, Carmelo Massari– perche’ non ci si puo’ nascondere dietro i caregivers per eludere il contratto. Si parla di lavoratori che vanno negli ospedali e fanno i badanti anche per cinque o sei giorni”. L’arrivo di Ugo sotto le Due torri solleva un tema piu’ ampio, avverte Massari.
“Si chiamano caregivers ma fanno i badanti e in Italia esiste gia’ un contratto nazionale del lavoro domestico che molto spesso, attraverso queste applicazioni- afferma il sindacalista parlando con la ‘Dire’– viene disapplicato”.
Come Uil “ribadiamo che esiste un accordo sindacale sottoscritto con il Comune di Bologna, pochi mesi fa, proprio sui caregivers- continua Massari- che ha destinato per circa un milione di euro proprio al sostegno delle famiglie attraverso i caregivers e ci auguriamo che neanche un euro pubblico possa essere concesso in maniera diretta o indiretta ad una piattaforma digitale”.
Per la Uil, “la filosofia di Ugo e’ alla pari di quella delle attuali app del delivery food come Glovo, Uber eats o Just eat- aggiunge Massari- solo che queste app consegnano pacchi e cibo, mentre con Ugo il pacco diventi tu o un altro essere umano”. Un fenomeno che “dev’essere normato anche a livello nazionale- sottolinea il sindacalista- cosi’ come fatto a livello regionale dall’Emilia-Romagna”.
Intanto, Ugo e’ sbarcata a Bologna da pochi mesi e per ora la Uil non si e’ fatta “idee concrete” su come stanno andando le cose, “perche’ ancora non ci sono lavoratori che si sono messi in contatto con noi”, spiega Massari.
“Ma se guardiamo il sito e vediamo le tariffe, per cui un cliente paga 92 ore per avere una persona a disposizione per otto ore- continua il sindacalista- si capisce che il costo aziendale viene abbattuto enormemente. Questo si chiama non solo dumping, ma porsi fuori dal mercato facendo una concorrenza sleale a tutte le imprese che adottano il contratto collettivo nazionale”.
In passato a Bologna “c’era stata un’inchiesta della magistratura dell’Ispettorato del lavoro su societa’ simili a Ugo, in quel caso la ricerca del personale non veniva fatta attraverso annunci online o app- continua Massari- ma i lavoratori venivano assunti direttamente da alcune aziende che poi non pagavano tredicesime, quattordicesime e contributi. Il lavoratore se ne accorgeva dopo tre mesi, ma intanto aveva assistito l’anziano e i figli avevano pagato l’agenzia, che pero’ non aveva pagato il lavoratore”. Con l’avvento dei nuovi strumenti digitali, si puo’ determinare “la stessa identica cosa, solo che l’intermediario non e’ un’agenzia bensi’ un’app. Parliamo molto spesso di lavoratori a partita Iva o con prestazione occasionale”, conclude Massari.
(Pam/ Dire) 17:17 02-03-21 NNNN
Fonte: Agenzia Dire