Dichiarazione congiunta di Cgil-Cisl-Uil Emilia Romagna su zona arancione scura in 14 comuni dell’imolese e del ravennate
«La tutela della salute deve essere la priorità di tutti. Detto questo, nel momento in cui si decide di intervenire per scongiurare l’incremento dei contagi da Covid-19 in determinate aree a rischio, bisogna accompagnare le misure di lockdown con adeguati interventi, sia per quanto riguarda i ristori delle attività economiche sospese o limitate, sia per la conciliazione dei tempi di vita e lavoro delle famiglie.
Per due settimane le attività economiche proseguiranno come da zona arancione “semplice”, ma chi starà a casa con i bambini che saranno in dad? Non tutti i genitori possono lavorare in smartworking e attualmente non sono previsti congedi straordinari per le zone arancioni. Non possiamo dimenticarci dei bambini e non possiamo mettere in difficoltà le famiglie. Il vuoto normativo deve essere immediatamente colmato, i congedi straordinari devono essere reintrodotti.
Con l’ordinanza regionale che coinvolge da domani e fino all’11 marzo quattordici comuni della nostra Regione e istituisce una zona arancione rafforzata, verrà sospesa l’attività didattica in presenza di tutte le scuole, tranne i servizi 0-3 anni e le scuole dell’infanzia. Tuttavia nessuno si fa carico di istanze e difficoltà delle famiglie, genitori e lavoratori.
Abbiamo già denunciato la mancata proroga per il 2021 dei congedi straordinari Covid nei casi di quarantena e sospensione della scuola in presenza per singole classi con casi positivi, frequenti anche in zona gialla. Ora ci troviamo di fronte ad un provvedimento, legittimato dall’andamento epidemiologico, che va a restringere ulteriormente le misure anche della zona rossa “classica”, che dispone la chiusura solo a partire dalla seconda e terza media. delle istanze e delle difficoltà dei genitori».