LAVORO. UIL: ACCORDI HANNO PRESERVATO BOLOGNA DA SFRUTTAMENTO RIDERS MASSARI: LA MAGISTRATURA DI MILANO STA CONFERMANDO NOSTRE TESI
(DIRE) Bologna, 24 feb. – La ‘Carta di Bologna’ che sotto le Due torri ha da tempo fissato tutele per i ciclofattorini “e’ stata l’argine all’abbassamento dei diritti, del costo del lavoro e all’aumento della pericolosita’ del lavoro” nel campo delle attivita’ dei rider: ed e’ dunque a grazie quel patto “se oggi in questa citta’ non si sente l’accusa che e’ stata rivolta dalla magistratura” alle aziende del food delivery.
Ad evidenziarlo e’ Carmelo Massari della Uil di Bologna dopo le parole del procuratore capo di Milano, Francesco Greco (“Non e’ piu’ il tempo di dire sono schiavi, e’ il tempo di dire che sono cittadini che hanno bisogno di una tutela giuridica”).
“Dove non arriva la politica arriva la magistratura a confermare le nostre tesi sul fatto che in queste attivita’ ci fossero fenomeno di schiavitu’ e nessuna tutela. Ma anche a confermare che dove la politica, come e’ successo a Bologna, ha concertato con il sindacato e si e’ confrontata con le aziende, tutto questo non e’ successo”, dice il dirigente della Uil. E tra l’altro, tra le aziende finite nel mirino della Procura di Milano, sottolinea Massari parlando alla ‘Dire’, “non ci sono quelle che hanno firmato la ‘Carta di Bologna‘ che e’ dunque stata un argine allo sfruttamento e alla assenza di tutele” per i ciclofattorini. Tant’e’ che ora a livello nazionale i confederali chiederanno alle aziende di aprire un tavolo per arrivare presto alla firma di un accordo che porti all’applicazione del contratto trasporti, merci e logistica per i rider, mentre a Bologna il sindacato chiedera’ alle aziende che non lo hanno ancora fatto di firmare la ‘Carta’.
(Mac/ Dire)
(Fonte: Agenzia Dire)