L’Unione Terre d’Acqua arriva al capolinea, dopo che anche nell’ultima seduta del Consiglio dell’Unione nuovamente si è registrata la bocciatura, da parte della maggioranza, del Bilancio 2020.
«Un atto irresponsabile da parte degli amministratori locali, specie in un momento particolare per l’economia dei comuni che dovrebbero coalizzarsi al fine di superare gli effetti negativi dovuti alla pandemia», spiega Roberto Rinaldi, segretario organizzativo Uil Emilia Romagna e Bologna
«Appare, a nostro avviso, come inconcepibile aver voluto portare oltre la fine del 2020 la conclusione di questa vicenda, infatti aver prolungato questa diatriba fino ad oggi ha prodotto e continua a produrre una situazione di assoluto stallo di tutta la macchina amministrativa e ovviamente di conseguenza dei servizi rivolti alla cittadinanza, oltre al mancato pagamento del salario accessorio dei dipendenti dell’Unione ed il rischio di insolvenza anche dei loro stipendi futuri, ed inoltre il mancato saldo di moltissimi fornitori, e questi sono solo alcuni degli aspetti negativi che ne derivano», commenta Stefano Di Petta della Uil Fpl di Bologna
«Quest’evento mette a nudo le difficoltà derivanti dall’attuale legislazione regolatoria delle Unioni che a differenza dei singoli enti, ad oggi ancora non godono di regole chiare e definite soprattutto in scenari del genere, pertanto crediamo che non sia più rinviabile una discussione che tenga conto del potenziamento dei regolamenti in essere onde evitare che non si ripetano casi del genere anche in altre realtà unionali», conclude Rinaldi
Con preghiera di pubblicazione
9 febbraio 2021