Dichiarazione del segretario generale Uil Emilia Romagna e Bologna, Giuliano Zignani e di Max Colonna, segreteria Uiltrasporti Emilia Romagna su sciopero Tper
«L’assegnazione alla società di scopo Rti Sct Group composto da (Sct Group, Abaco e Engie), lo scorso 26 gennaio, delle attività afferenti il piano sosta e servizi complementari alla mobilità del Comune di Bologna, non solo apre uno scenario preoccupante sul futuro normativo e contrattuale dei 135 lavoratori impegnati nel ramo sosta di Tper, per i quali il Comune si dovrà fare garante del rispetto delle clausole sociali concordate, ma soprattutto rappresenta un grave colpo al ruolo e alle prospettive di sviluppo di Tper.
L’azienda Tper, che vede tra i suoi principali azionisti la Regione, il Comune di Bologna e la Città Metropolitana, dopo aver ceduto il ramo ferroviario alla fine del 2019 alla nuova società Trenitalia Tper, che si era aggiudicata la gara per l’affidamento del trasporto ferroviario regionale, rischia oggi di perdere il ramo sosta e con esso la vocazione di società della mobilità.
È quindi inevitabile interrogare gli enti che ne detengono il controllo e la politica tutta sul futuro di questa azienda che, nata per diventare la società regionale del trasporto pubblico, vede sempre di più ridimensionato il proprio ruolo a semplice gestore del trasporto su gomma nei bacini di Bologna e Ferrara, peraltro anche essi a gara nel 2024.
Sarà sullo sviluppo futuro, oltre che sulla governance aziendale, su cui i futuri candidati a Sindaco di Bologna dovranno esprimersi, avendo ben chiaro il patrimonio di risorse e dipendenti che Tper rappresenta nel nostro territorio.
Dopo la firma del “Patto per il lavoro e per il clima” dello scorso Dicembre è indispensabile che la Regione Emilia Romagna riattivi in tempi rapidi il tavolo per il “Patto il trasporto pubblico locale e regionale 2021-2023”, è anche dentro questo patto che si può iniziare a dare risposte al futuro di Tper, dopo che per anni la proposta di sviluppo di una holding regionale (che coinvolga le altre aziende della regione Start, Seta e Tep), l’unica in grado di garantire dimensioni di scala sufficienti ad affrontare le gare dei prossimi anni, si è arenata nella difesa dei campanili della politica locale.
Il rischio che l’esperienza della sosta si ripeta, con privati, anche stranieri, a far man bassa degli asset pubblici impone alla politica scelte e una visione di prospettiva, è una necessità della collettività e degli oltre 2100 dipendenti di Tper.
Anche per queste ragioni l’8 febbraio i lavoratori di Tper sciopereranno dalle ore 11 alle 15 con presidio sotto il Comune»