Dichiarazione congiunta delle segreterie generali di Cgil-Cisl-Uil dell’Emilia Romagna e di Cgil-Cisl-Uil di Piacenza eReggio Emilia su processo ‘Grimilde’
Le organizzazioni sindacali Cgil-Cisl-Uil regionali dell’Emilia Romagna e territoriali di Piacenza e Reggio Emilia esprimono soddisfazione per la sentenza pronunciata nella tarda serata di ieri dal Tribunale di Bologna, relativa ai riti abbreviati del processo ‘Grimilde’.
L’impianto accusatorio sostenuto dai pubblici ministeri è stato confermato, incluse le diverse imputazioni per associazione mafiosa e le numerose aggravanti mafiose connesse ai gravissimi reati commessi dagli imputati condannati.
Anche la diretta correlazione con l’indagine Aemilia, e i successivi processi svolti, risulta confermata. Si completa pertanto ulteriormente il quadro, estremamente preoccupante, relativo all’azione della ‘ndrangheta nella nostra regione, la sua capacità, purtroppo dimostrata, di penetrare il tessuto economico e sociale, fino a coinvolgere soggetti appartenenti alle istituzioni.
Come abbiamo precisamente sostenuto nelle conclusioni svolte dagli avvocati che hanno rappresentato le parti civili Cgil-Cisl-Uil nel processo, il lavoro, la lesione delle libertà e dei diritti fondamentali di chi operava all’interno delle aziende coinvolte, il grave sfruttamento svolto mettendo in atto forme di caporalato, costituiscono purtroppo una componente fondamentale dell’azione messa in atto dalla ‘ndrangheta e da tutte le mafie in questa regione.
Leggeremo le motivazioni della sentenza. Tuttavia emerge già chiaramente dal pronunciamento del Tribunale, per effetto dell’importante riconoscimento dei risarcimenti, il danno subito dalle organizzazioni sindacali derivante dall’azione della ‘ndrangheta. La lesione di diritti propri delle organizzazioni, insieme a quelli dei lavoratori coinvolti.
Continueremo la nostra battaglia per sconfiggere le mafie, agendo nei processi in quanto parti civili e, soprattutto, proseguendo l’attività sul piano delle prevenzione. Tanto più nella complessa situazione che sta attraversando il paese, è necessario alzare il livello dei presidi antimafia, rafforzando ulteriormente l’azione che può e deve essere messa in campo da parte delle istituzioni, coinvolgendo l’insieme delle parti sociali e l’associazionismo antimafia.