Dichiarazione della Uilm di Cesena e del Coordinamento Nazionale Uilm su Technogym
Technogym rappresenta indubbiamente una realtà molto importante del tessuto produttivo cesenate, con una valenza internazionale. La qualità delle relazioni sindacali di una azienda tanto rilevante, molto attenta all’immagine e al concetto di benessere, tanto da avere introdotto nel territorio l’idea di “valle del benessere”, obbliga l’azienda ad essere coerente.
Uilm registra che questa coerenza manca, segnalando per l’ennesima volta che una visione miope caratterizzata da un pregiudizio sulle rappresentanze dei lavoratori, è antistorica e contradditoria rispetto al messaggio che l’azienda veicola attraverso operazioni “immagine”.
L’azienda deve capire che il futuro, passa da un deciso salto di qualità a favorire un confronto partecipato con le rappresentanze sindacali, per costruire quel clima di reale serenità fra lavoratrici e lavoratori. Clima che oggi manca. Esiste una differenza fra essere padroni ed essere datori di lavoro e Uilm auspica che questo cambiamento avvenga e lavoreremo instancabilmente perché ciò accada. Apprezzando quindi il fatto che l’azienda si sia attivata raccogliendo una richiesta delle Rsu per quanto riguarda alcune soluzioni necessarie a favorire la “genitorialità”, condanniamo decisamente di avere assunto unilateralmente tale decisione e averla pubblicizzata come propria, in quanto oltre ad essere un falso oggettivo è appunto la dimostrazione della tenacia nel negare corrette relazioni sindacali.
Si tratta peraltro di una “prima risposta” che attraverso il metodo “giusto del confronto” deve essere ampliata, in quanto il tema più complessivo della conciliazione “vita lavoro” va affrontato con ulteriori soluzioni. Peraltro ribadiamo come stucchevole che quello che è stato presentato in un comunicato stampa come grande intuizione dell’azienda, sia stato nella realtà una proposta della Rsu alla quale l’azienda, ha peraltro replicato al tavolo trattante, con una totale chiusura.
Rileviamo che vi sono numerosi problemi da affrontare, ad esempio sullo smart working, sul part time lavorativo, per sostenere in questa “fase 2 Covid”, sia le ragioni della produzione, sia le migliori soluzioni alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori, ovvero il valore umano e centrale dell’azienda. Per quanto riguarda poi la cassa integrazione, l’azienda ha chiesto un’ulteriore proroga.
La Uilm sta chiedendo ripetutamente i dati della stessa, perché abbiamo l’impressione che vi siano incongruenze nella gestione di una corretta rotazione, con rischio di discriminazioni fra dipendenti, evidenziando che ci sono dei lavoratori che sono in Cigo da marzo e non sono ancora rientrati. Uilm pretenderà la massima trasparenza e se necessario ci adopereremo per un intervento molto netto, laddove dovessimo prendere atto che la mancata trasparenza produce anomalie. Infine apprendiamo sempre da un comunicato unilaterale, che l’azienda ha deciso di non effettuare più i Test covid Sierologici ai propri dipendenti.
Riteniamo che sia una scelta sbagliata perché oltre che in contrasto con il protocollo sicurezza sottoscritto dalla stessa azienda, e prima di qualsivoglia confronto e spiegazione, agisce in modo contradditorio rispetto al concetto di benessere tanto caro all’azienda e tanto pubblicizzato dalla stessa. Non vorremmo pensare che tali test siano stati solo una operazione di Marketing e rivendichiamo di mantenere tali test, considerato che “purtroppo” esempi di contagi avvenuti in ambito regionale dentro ad alcune realtà produttive, dimostrano che allentare la catena dei controlli è una scelta pericolosa.
Uilm, rivendica un confronto leale, trasparente, concreto e partecipato e Technogym è di fronte ad un bivio: o pensa di potere continuare a gestire relazioni sindacali di tipo minimalista e sofferte, come se la priorità fosse evitare a tutti i costi il confronto, oppure cambia passo e inizia a gestire un vero confronto. In tale seconda auspicabile ipotesi, la Uilm è consapevole che i problemi sono complessi, e offre disponibilità ad un confronto franco leale e corretto nel reciproco interesse di salvaguardare la produzione individuano contestualmente le migliori soluzioni per l’emancipazione delle persone che lavorano in azienda. Viceversa garantiamo tenacemente la nostra fiera contrapposizione ad un modello di relazioni sindacali “perdente”.