Dichiarazione congiunta delle segreterie di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil Emilia-Romagna su accordo con Unionfood, Assobirra e Ancit
Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil hanno sottoscritto lo scorso 6 maggio, su proposta di Unionfood, Assobirra e Ancit, associazioni aderenti a Federalimentare, un accordo collettivo nazionale che definisce una prima tranche di aumento economico e la data per la riapertura delle trattative per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) dell’industria alimentare.
L’accordo riconosce lo straordinario ruolo svolto dalle lavoratrici e dai lavoratori del settore durante l’emergenza Covid-19, il senso di responsabilità e l’impegno da loro profuso per garantire che sulle tavole degli italiani non mancassero i prodotti della filiera; ribadisce il valore delle relazioni sindacali grazie alle quali è stato possibile gestire nelle aziende del settore le difficoltà dovute all’emergenza sanitaria; conferma la centralità del Contratto collettivo nazionale di lavoro.
Inoltre, l’accordo fissa, per il prossimo 14 maggio, un primo incontro con le tre associazioni per proseguire le trattative di rinnovo del CCNL dell’industria alimentare, interrotte il 21 febbraio scorso; prevede una prima tranche di incremento salariale, a decorrere dal 1° dicembre 2019 e per tutto il 2020, pari a 21,43 euro (a parametro 137), con pagamento degli arretrati scaglionati in tre tranche, tra maggio e agosto.
In ragione dell’accordo raggiunto e in attesa di un’adesione più ampia degli altri settori associati a Federalimentare, Fai-Flai-Uila hanno deciso di revocare le azioni di lotta, precedentemente proclamate. Tali misure (blocco di straordinari e flessibilità) verranno però messe in atto, a partire dal 13 maggio, solo nelle aziende che non avranno, nel frattempo aderito all’accordo.
Ad oggi, Federalimentare, che raccoglie 13 associazioni di settore, si è spaccata. Da una parte Unione Italiana Food, Assobirra e Ancit (rappresentanti la maggioranza delle aziende del settore), che hanno sottoscritto l’intesa e riprendono il negoziato; mentre, dall’altra parte le restanti 10 federazioni, per citare le più rappresentative sul territorio emiliano romagnolo, Assocarni (macelli), Assica (salumifici) e Assobibe (Coca-Cola), che invece non hanno ancora aderito all’accordo.
Fai, Flai e Uila rimangono convinte della necessità di riprendere un confronto negoziale che porti al rinnovo del Ccnl industria alimentare, che a livello nazionale interessa 400.000 lavoratori di cui, in Emilia-Romagna, almeno 50.000, per l’intero quadriennio di vigenza e continueranno ad impegnarsi per raggiungere questo obiettivo.